Video

 

 

 

"Estate Montecalvese" 2008

Presentato il programma della "Estate Montecalvese" 2008

Presentato il programma della "Pro Loco" per le manifestazioni estive di quest'anno.
Si comincia il 5 agosto con la II edizione della "Cena medioevale" per le viuzze del centro storico, allestite scenograficamente come i tempi che furono.
La sera del 6 agosto si replica. Nelle due serate si potranno gustare piatti locali tradizionali nei vari stand allestiti in vari punti del centro storico.
Le manifestazioni il giorno 8-9 agosto si spostano nella pineta comunale con un festival internazionale della musica.
Dal giorno 12 agosto si entra nel vivo del programma con l'attesissima "II edizione del Palio delle contrade" in Piazza Vittoria. Il 14 agosto per il corso Vittorio Emanuele balli e suoni folcloristici.
Le manifestazioni si concludono il 15 Agosto con la 35 Sagra dei Cicatielli.
Il presidente della Pro Loco,  Pompilio Albanese e i suoi dirigenti augurano a tutta la popolazione un buon divertimento.

 

Pin It

Leggi tutto: "Estate Montecalvese" 2008

Il feudo di Corsano

Un’altro fatto che è d’ importanza storica per la nostra terra, è l’ aggregazione di Corsano a Monte- calvo. Questa zona appartiene alla giurisdizione topografica di Montecalvo, e perciò risaliamo alla più antica notizia che, storicamente, si ha. Al tempo di Guglielmo II° il Buono, Benedetto de Forgia ,sicut significavit Alfanus Camerarius, teneva Corsano e Tropaldo , nel territorio di Bonito presso il fiume omonimo e serviva il re con due militi, per l’uno e l’altro feudo. « Teneva ancora Melito con un sol milite. Per la spedizione di Terra Santa (1099) ne offrì sette con sette servienti.( Vedi Catalogo dei Baroni normanni R Archivio). Il barone di Corsano, in quel tempo, era un dipendente di Elia de Gesualdo. Nei documenti de! 1418 troviamo che apparteneva a Giovanni Albanese . Nel 1494 fu venduta, in uno a Montecalvo, da re Alfonso II°, a Caterina Pignatelli, indi ai Carrafa. Era di fuochi 70 . Nel 1584 Giovan Battista Carrafa duca di Montecalvo la vendette a Giovanni Andrea de Riccardo. Nel 1727 Raffaella de Riccardo Carrafa la vendette a Vittoria de Simone, vedova di Giovan Battista Pedicini, per ducati 25 mila e 400 . Dopo questi, fu barone Domizio Pedicini dì Benevento, suo figlio.

Pin It

Leggi tutto: Il feudo di Corsano

Giuseppe Cristino e la guerra civile spagnola

Di tutti i popoli, di tutte le razze, veniste a noi come fratelli, figli della Spagna immortale, e nei giorni più duri della nostra guerra, quando la capitale della Repubblica spagnola era minacciata, foste voi, valorosi compagni delle Brigate Internazionali, che contribuiste a salvarla con il vostro entusiasmo combattivo, il vostro eroismo e il vostro spirito di sacrificio”.

Dolores Ibarruri, la “pasionaria” della guerra di Spagna, in questo modo ringraziò i volontari che formavano le Brigate Internazionali.

Ma le parole pronunciate dalla rivoluzionaria spagnola erano un grido di dolore, nel ricordo delle migliaia di caduti che avevano contrastato la sanguinosa avanzata del generale Francisco Franco.

Sulla terra di Spagna, lottando per la libertà, fu versato anche sangue irpino:
Giuseppe Cristino, un giovane di Montecalvo si arruolò volontario nelle Brigate Internazionali, ma la sua voglia di giustizia gli riservò un atroce destino.

Nel campo di concentramento di Saragozza, una epidemia di tifo stroncò la sua esistenza terrena. Correva l’anno 1941.

Pin It

Leggi tutto: Giuseppe Cristino e la guerra civile spagnola

Una vita da terremota

Montecalvo Irpino (AV), in una baracca nel 1962, in un container dopo il 1980, ora in una casetta asismica costruita per gli sfollati del terremoto del 1930.
La storia di Rosaria.
Ci sono persone a cui una vita rischia di non bastare per vedersi riconosciuto un diritto.
La signora Rosaria, che oggi ha più di ottantacinque anni, nel 1962 ebbe la casa distrutta dal terremoto. Abitava al Trappeto.
Un posto caldo, riparato dal vento con la casa metà in muratura e metà scavata nel tufo, fresca d'estate e tiepida d'inverno.
Per darle un tetto, visto che il suo quartiere era stato dichiarato zona d'abbandono, le fu assegnata una baracca in legno costruita dai soccorritori. Allora l'epicentro del sisma fu proprio nell'arianese, ai confini tra Montecalvo, Melito ed Ariano. A Montecalvo ci furono anche dei morti.
Per diversi anni la signora Iebba ha vissuto nella baracca, in attesa che le fosse riconosciuto il contributo per ricostruire la casa. Un bel giorno, quando gli amministratori decisero di togliere le baracche di legno per farle diventare depositi, a Rosaria fu assegnato un container arrivato subito dopo il terremoto del 1980. Una struttura moderna e funzionale, costruita dalla Soprefin di Genova, società del gruppo Finsider.  

Pin It

Leggi tutto: Una vita da terremota

Lezione apprese

LEZIONI APPRESE

Nel suo libro “Partenopeo in esilio”, Riccardo Pazzaglia narra un episodio di quando lui era bambino: un giorno si presentò nella sua classe una giovane donna, molto ben vestita, che, per conto della compagnia di assicurazioni per cui lavorava, parlò ai ragazzi dell’utilità di avere una polizza assicurativa sulla vita. Perché i bambini meglio comprendessero l’importanza di quanto proponeva loro, parlò diffusamente delle disgrazie che possono accadere ad un individuo: dall’incidente di macchina, alle malattie, alla tegola che gli cade in testa, al lampo che lo fulmina per strada. La cosa impressionò molto i bambini che, tutti insieme, proruppero in pianto. Per non dire, poi, delle reazioni dei loro familiari: sentito il racconto dei bambini spaventati, tutti si affrettarono a fare gli scongiuri, indirizzando alla signorina i peggiori epiteti di cui erano capaci. Il giorno dopo, tutti i bambini tornarono a scuola con l’abitino della Madonna appeso al collo, allo scopo di allontanare tutte le disgrazie paventate ai loro danni.Questa breve digressione mi serve ad introdurre l’argomento che vorrei trattare, togliendo ai buontemponi l’originalità delle battute di spirito e sperando di non indurre
nessuno a correre con la mano a quella parti del corpo ritenute punti cruciali per le pratiche antijettatorie. 
Se si apre il libro di Gian Bosco Cavalletti “Dalle pietre alla storia”, si nota che la storia di Montecalvo è possibile narrarla passando di terremoto in terremoto.
Tanti dei montecalvesi di oggi ne ricordano almeno due, se non tre: quello del 1962, quello del 1980 e, i più anziani, anche quello del 1930.
Quindi si può ben dire che la nostra terra è a forte rischio sismico. Io personalmente non ricordo quello del 1962 (avevo solo 10 mesi), mentre ho ben presente quello del 1980.

Pin It

Leggi tutto: Lezione apprese

Risistemazione e Fontanina di Piazza Carmine

LA FONTANINA NELLA PIAZZA DEL CARMINE A MONTECALVO IRPINO A INIZIO ‘900 E L’OLMO SECOLARE ABBATTUTO NEGLI ANNI ‘50

“Lu funtanìnu ‘mmiézz’a la chjazza di lu Càrminu cu tanta cristijàni e l’ùlimu ca ‘n ci sta chjù”
Nella foto, scattata dopo il terremoto del 1930, è Piazza del Carmine, la cerniera tra Via Roma e Corso Umberto I e snodo per il Trappeto. Il fondo è in terra battuta e affiorano tanti sassi. Vi è un discreto assembramento di persone con donne in costume. L’enorme olmo secolare, seccatosi e abbattuto negli anni ’50, copre parte della facciata della chiesa, detta pure della Madonna della Libera. La fontanina pubblica è al centro della piazza e sulla destra vi era il frantoio di proprietà della famiglia Altieri. (A. Siciliano – Zell, 28.12.2017)
Pin It

Leggi tutto: Risistemazione e Fontanina di Piazza Carmine