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Joseph Ratzinger è il nuovo Papa , Benedetto XVI°

Joseph Ratzinger è il nuovo Papa , Benedetto XVI°

Al quarto scrutinio, il cardinale Joseph Ratzinger, tedesco, 78 anni, è stato eletto, alle 17,50, vescovo di Roma e successore di Giovanni Paolo II. Ha scelto il nome di Benedetto XVI. La fumata bianca è stata salutata in piazza San Pietro da un’immensa folla commossa. Campane a festa hanno suonato in quasi tutte le città italiane e nel mondo. Affacciandosi al balcone, il nuovo Pontefice ha salutato il popolo della chiesa con un breve, ma intenso discorso, definendosi “Lavoratore del Signore”. Alla sua elezione hanno contribuito oltre settanta voti dei cardinali riuniti in conclave. Il cardinale Ratzinger, nominato da Paolo VI nel 1977, aveva ricoperto, fino alla sua elezione a Pontefice, la responsabilità di guida dell’ex Sant’Uffizio essendo prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Di una straordinaria cultura è, però, ritenuto conservatore per i suoi tanti no gridati contro gli innovatori e le numerose prese di posizione. Pessimi i suoi rapporti con alcuni importanti teologi, tra cui Hans Kung e padre Leonardo Boff, padre della teologia della liberazione. Le prime reazioni, subito dopo la fumata bianca, sono di segno opposto. Alcuni preti di trincea

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Testimonianze di arte e fede

Crocifisso di San Damiano sec.XIII(copia) Esposto Chiesa di S.Antonio da Padova-Giugno 2006  Foto Archivio Palazzo Stiscia

Montecalvo: Testimonianze di arte e fedeNei giorni antecedenti le solenni festività in onore di San Antonio da Padova,nell’omonimo Convento Montecalvese,si è avuta la peregrinante visita del Crocifisso di San Damiano,copia del Capolavoro Pittorico del 200,passato alla storia umana e vocazionale,come il Crocifisso che parlò a Francesco di Assisi,per fargli comprendere in che stato di abbandono fosse la sua casa(Chiesa),abbisognevole di  restauro materiale e spirituale. Nasceva da un semplice impegno edilizio, di un giovane di buona famiglia stravolto dall’incontro con Dio,un rivoluzionario movimento religioso,fondato sulla semplicità,sul ritorno ad una predicazione evangelica delle origini,scevra da ogni legame con le ricchezze materiali,in un costante anelito di libertà  nella rinuncia a tutto ,tranne che all’amore di Dio,presente nelle sue dilette Creature. Un Crocifisso importante,che con la sua presenza perpetua il Rinnovamento della Chiesa,la continua riedificazione del tempio abbandonato dall’incuria dell’uomo,che scioccamente crede che il Signore alberghi solo nelle grandi cattedrali,dimenticando che avendo scelto di nascere in una Stalla,circondato dai più semplici animali,ha deciso di essere ultimo tra gli ultimi,servus servorum,minor minorum

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“Pane di Montecalvo” - Un pane magico in un paese magico

Quando ci si trova di fronte ad una panella di “Pane di Montecalvo” dell’istituendo Consorzio IGP di Montecalvo Irpino e comuni limitrofi, si resta colpiti dal colore tra l’ocra e il nocciola carico e da una fragranza di profumi di lievito, farina, crusca e pane tostato. Sembra di trovarsi di fronte ad un prodotto di altri tempi catapultato, come per magia, ai giorni nostri. Sarà che in fatto di magia Montecalvo Irpino ha sempre primeggiato. Storie leggende e credenze di terra popolata da poteri e da spiriti misteriosi avvolgono le mofete della località “La Malvizza”. La suggestiva presenza, nei vicoli medioevali degli sberleffi delle maschere in pietra poste a  proteggere il paese dagli spiriti maligni. Ma la testimonianza maggiore è rappresentata dalla forza descrittiva delle note della sinfonia “Una Notte sul Monte Calvo” di Modest Mussorgsky.

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Li ‘Nfranzisati* ( I sifilitici )

Almeno due elementi di questo mio testo, la sifilide e la filastrocca di Agnese, fanno ipotizzare il contatto dei munticalvulìsi, dall’antico nome del paese Montecalvoli, con i francesi.
Che un incontro ravvicinato sia avvenuto nel luglio del 1496, lo scrive Francesco Guicciardini nella sua “Storia d’Italia”, edita in tre volumi da Einaudi nel 1971.
Infatti, lo scontro militare tra Carlo VIII, re di Francia, e Ferdinando II d’Aragona, re di Napoli, avvenne proprio ai piedi del monte, tra Montecalvoli e Casalarbore.
Il re francese aveva mire di conquista sul regno di Napoli, che sarebbero fallite, e da qui il saccheggio brutale cui fu sottoposta Napoli, nonostante l’iniziale occupazione pacifica della città e l’accoglienza favorevole della popolazione.
La sifilide, arrivata in Europa a seguito della scoperta dell’America, avvenuta nel 1492, fu diffusa dagli equipaggi di Cristoforo Colombo a partire dal 1493.

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S.O.S. per il Trappeto

Palazzo ducale

Ma anche per il Castello di Corsano, per la chiesa di San Gaetano Thiene, per il Casino di Stiscia e per ciò che potrebbe diventare  il “Parco Architettonico Rurale alla Malvizza”.

Fatti e antefatti.

È certamente meritorio che, dopo oltre quaranta anni di totale abbandono, le sinergie pubbliche abbiano deciso di allentare i cordoni della borsa, per elargire i fondi necessari e consentire di salvare, consolidare e ripristinare quanto rimane del castello di Montecalvo Irpino, su cui era il Palazzo ducale, ultima residenza dei duchi Pignatelli. Ciò che è rimasto di questa struttura

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Il casino di Stiscia

È un’antica, straordinaria e malconcia costruzione rurale a quadrilatero, con quattro torri esagonali disposte ai quattro angoli, in contrada Marinella, nel territorio di Montecalvo Irpino.
Dal suo aspetto se ne deduce una qualche somiglianza con Castel del Monte, fatto edificare da Federico II tra il 1240 e il 1250, nel territorio dell’attuale comune di Andria in Puglia, che si presenta però ottagonale con otto torri esterne, anch’esse ottagonali, una per ogni angolo.
Questo casino, che andava tutelato, è stato fatto abbattere per metà, a causa dello sfruttamento di una perizia abitativa per la costruzione di un’anonima casa rurale.
Tutto ciò a causa della miopia burocratica degli enti preposti all’assegnazione dei fondi per la ricostruzione, dopo il terremoto del 1962.
È uno dei numerosi esempi di rinnegamento o ingiurie al patrimonio architettonico storico, che si perpetuano da sempre in questo territorio, che meriterebbe tanto rispetto da parte di tutti, perché non siano cancellate per sempre storia e memoria.

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