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Il dialetto di Montecalvo Irpino

IL DIALETTO DI MONTECALVO IRPINO*

Montecalvo Irpino è situato nell’Alta Irpinia nord-orientale e la sua parlata presenta affinità con i dialetti dell’Abruzzo, del Molise, del Sannio, della Daunia, della Lucania e della Calabria settentrionale, aventi tutti come sostrato l’antica lingua osca, e anche della Sicilia. Per scrivere i miei testi vernacolari nella parlata montecalvese, appartenente alla vasta famiglia del dialetto irpino, dopo attenta valutazione ho adottato l’ortografia fonetica. Questa parlata presenta la stessa varietà vocalica dei dialetti delle aree geografiche suindicate. La e tende ad essere muta, come quella francese, e nel finale delle parole s’avvicina al suono della i, come in fémmini (donne). La e aperta, con accento grave, si è conservata, come ad es. nelle parole bèlla, facènni, èriva, èscu, mèle, fèddra (bella, faccende, erba, esco, miele, fetta). La vocale o può avere due suoni distinti: aperto, ad es. in ‘ncòppa (sopra), oppure chiuso come in cócche (qualche). In finale di parola assume un suono indistinto tra la o e la u, es. dòppu (dopo). La j è semivocale o semiconsonante ed è associata a delle vocali, come ad esempio nelle seguenti parole: éja, uócchji, vìja, mìju, pilìji, manéja, ruzzéja (è, occhi, via, mio, scuse, maneggia, ruzza).

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Geom.Alfonso Caccese

Geom.Alfonso Caccese
L'approvazione in parlamento della legge che vieta la candidatura a sindaco di chi lo è già stato per due volte consecutive, nei paesi superiori a tremila abitanti, ha tolto al sindaco uscente, geom.Alfonso Caccese, la possibilità di riconfermarsi alla guida del paese.
Classe 1940, è stato primo cittadino per oltre vent'anni, ed ha avuto una discreta carriera politica. Cresciuto a pane, sport e politica, si è sempre distinto per la sua caparbietà e il suo benevolo modo di rapportarsi alle persone a lui vicine.
Sposato e con una figlia, entra sulla scena locale agli inizi degli anni settanta come presidente della polisportiva montecalvo che sotto la sua vulcanica direzione raggiunge risultati insperati per una piccola realtà locale, quale Montecalvo.

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Commedie, Sonetti e Madrigali nella Montecalvo del 1700

Il 15 Agosto 1748
nella Collegiata di Santa Maria Assunta in Cielo,si tenne una Accademia,vale a dire una manifestazione artistico- letteraria in onore della Vergine,nel giorno della sua Assunzione,con la recita di poesie e canti e la rappresentazione di una commediola sacra,col solo unico fine di magnificare la grandezza di Dio e della sua soavissima Madre.

Il manoscritto che raccoglie i componimenti letterari, è straordinariamente importante, non solo per il contenuto  delle opere ,di ottimo livello e grande raffinatezza culturale,ma soprattutto per il suo utilizzo

come libretto d’opera,visto che l’Accademia è stata rappresentata più volte, alla presenza della moltitudine dei fedeli e all’interno della stessa Collegiata,per il qual motivo ben si spiega l’utilizzo della lingua volgare e addirittura del dialetto montecalvese. 

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Transumanza e civilta' pastorale- Regio Tratturo

Transumanza e civilta' pastorale.

Il termine transumanza si riferisce allo spostamento ciclico di consistenze masse di bestiame, soprattutto ovino tra due pascoli detti complementari, i pascoli di montagna, sfruttati nel periodo estivo e quelli di pianura, sfruttati nel periodo invernale.
Si distinguono due tipi di transumanza: una a piccolo raggio, circoscritta ad uno spazio limitato, ed effettuato tra i pascoli ad alta quota e quelli situati piu' a valle di uno stesso territorio;
ed una a largo raggio svolta tra i pascoli complementari di due o piu' regioni adiacenti.
Sin da epoca remota e per lunga serie di secoli, i luoghi dell'appennino centro meridionale, dalla catena abruzzese del Gran Sasso d'Italia 
a quella del Pollino, tra Lucania e Calabria, e il  vasto Tavoliere delle Puglie, sono stati teatro di un'attivita' umana di grande interesse economico e sociale: la pastorizia transumante o con termine tecnico orizzontale.

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Genesi del Trittico dell'Abbondanza

Pur vivendo a Trento dal 1973, idealmente non mi sono mai separato dalla mia terra natale, Montecalvo e l’Irpinia. Solido permane il senso d’appartenenza alla civiltà mediterranea.

Il legame è di tipo intimo e affettivo, ma anche spirituale. Ritengo che quella sorta di cordone ombelicale, l’imprinting ricevuto da ragazzo, agisce ancora in me, essenziale e ineluttabile, nel nutrimento e rigenerazione dell’anima. È un insieme di vere e proprie “cellule staminali” della storia, della cultura, della civiltà antropologica contadina e dell’identità d’appartenenza, che sembra non esaurire nel tempo i suoi stimoli vitali e creativi.

Il compianto amico Felice Aucelli, sindaco di Montecalvo e consigliere provinciale ad Avellino a cavallo degli anni Ottanta  Novanta del Novecento, mi confidava che ciò che più apprezzava nei miei scritti vernacolari, era la totale assenza di qualsiasi connotazione campanilistica. Talvolta mi canzonava, con una certa grazia e bonaria presa in giro, che da emigrato mi ero portato via tutto, impoverendo sia lui che i compaesani di quella che era la nostra cultura orale.

In realtà le cose stavano un po’ diversamente. La nostra cultura etnica si era memorizzata e poi cristallizzata in me. I miei compaesani, invece, avevano avuto la fortuna, essendo rimasti in loco, di viverla più a lungo. Forse superficialmente. E inconsapevolmente non si erano accorti che, complici l’emigrazione di massa e la globalizzazione televisiva, nazionale e popolare, in un trentennio essa si sarebbe depauperata a tal punto, da poter dire che oggi è quasi scomparsa.

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Terremoto 1980

Domenica 23 Novembre 1980, era la giornata susseguente la chiusura della Fiera di Santa Caterina.
Gli operatori ecologici, erano impegnati nella risistemazione delle strade che particolarmente quell’anno ,avevano visto una partecipazione straordinaria di persone,  grazie anche alla benevolenza del "tempo"   in quella giornata non restio nell'offrirci un clima mite e piacevolmente temperato.
Nel pomeriggio, i bar del corso principale erano molto frequentati come al solito per poter seguire l’appuntamento canonico di “Tutto il calcio minuto per minuto”, trasmissione radiofonica seguita dagli sportivi con enorme interesse. Quel giorno, per le strade non c’erano solo gli appassionati di calcio, ma tutte quelle persone che avevano partecipato alla Fiera e ne commentavano l’esito. Erano tutti

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