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Battaglia di Benevento - Montecalvo ai tempi di Carlo I°di Angiò - anno 1266

Dai cennati Pontefici furono fatti i primi passi per l’investitura dei regni di Napoli e di Sicilia diversa i sovrani e principi europei per indurli a venire in Italia a difendere le possessioni pontificie  e alla conquista della corona. In seguito, le richieste per l’intervento, furono rinnovate dal successore di Urbano, Clemente IV, inviando l’ Arcivescovo di Cosenza Pignatelli  ad offrire il regno a Carlo d’Angiò, conte di Provenza, il quale  accettando l’offerta fattagli a mezzo dallo stesso arcivescovo  ne riceve l’investitura  confermata da Clemente. Carlo giunse nel porto d’Ostia la vigilia di Pentecoste. Venne in Roma  e una turba di signori romani accorse a visitarlo; fu coronato dal Papa e venne sopra Benevento, a capo di un forte  

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Lo chiamavano "Padre Santo"

FAMIGLIA CRISTIANA

N. 12 - 21 marzo 2004


Campi Salentina, a pochi chilometri da Lecce, si appresta a celebrare il 70" anniversario della canonizzazione di san Pompilio Maria Pirrotti, sacerdote e religioso delle Scuole Pie, di cui custodisce le spoglie nel santuario a lui dedicato. Dichiarato santo da Pio XI il 19 marzo 1934. Nato nel 1710 a Montecalvo Irpino (Av) dalla nobile famiglia Pirrotti, Pompilio a 16 anni abbandonò la casa paterna per raggiungere Benevento, dove entra presso le Scuole Pie. Ordinato sacerdote, fu maestro e poi insegnante di retorica per 8 anni. Quindi esercitò la docenza, la predicazione, la confessione e la direzione spirituale. In tempi in cui si diffondevano idee filosofiche e politiche che favorivano l'anticlericalismo e le idee gianseniste allontanavano i fedeli dai sacramenti, in particolare dall'Eucaristia, padre Pompilio predicava l'amore e la misericordia di Dio, la sofferenza che unisce a Cristo crocifisso, la devozione al Cuore di Gesù e Maria e la vocazione di tutti alla santità. Ovunque folle di fedeli lo seguivano per ascoltarne la parola e per ricevere i Sacramenti, lo chiamavano «Padre santo» anche per i suoi numerosi prodigi.

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Destini Imperiali - Aiglon figlio di Napoleone

DESTINI IMPERIALI

Aiglon figlio di Napoleone
Presso l’hotel ristorante Marchi di Arco, il 14 febbraio 2004, Mario Nones presentava, con una simpatica e colorita carrellata di fatti, vicende di vita e di storia, concernenti gli appartenenti alla Casa d’Austria, l’ultimo lavoro letterario della scrittrice Romana De Carli Szabados.
Non v’è luogo più delizioso come la città di Arco, per operazioni culturali di questo tipo. Fu devota agli Asburgo che erano soliti soggiornarvi, e qui il 27 dicembre 1894, ospite dell’Arciduca Alberto, si spegneva Francesco II di Borbone, sovrano in esilio del Regno delle Due Sicilie, dopo l’unificazione d’Italia. E Arco ha intitolato agli Asburgo sia il carnevale che l’orto botanico.

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Transumanza e civilta' pastorale

Transumanza e civilta' pastorale.

Il termine transumanza si riferisce allo spostamento ciclico di consistenze masse di bestiame, soprattutto ovino tra due pascoli detti complementari, i pascoli di montagna, sfruttati nel periodo estivo e quelli di pianura, sfruttati nel periodo invernale. Si distinguono due tipi di transumanza: una a piccolo raggio, circoscritta ad uno spazio limitato, ed effettuato tra i pascoli ad alta quota e quelli situati piu' a valle di uno stesso territorio; ed una a largo raggio svolta tra i pascoli complementari di due o piu' regioni adiacenti. Sin da epoca remota e per lunga serie di secoli, i luoghi dell'appennino centro meridionale, dalla catena abruzzese del Gran Sasso d'Italia a quella del Pollino, tra Lucania e Calabria, e il  vasto Tavoliere delle Puglie, sono stati teatro di un'attivita' umana di grande interesse economico e sociale: la pastorizia transumante o con termine tecnico orizzontale.

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Cammina piano di Angelo Siciliano

 CAMMINA PIANO

PERCHÉ CAMMINI SUI MIEI SOGNI

4° seminario di formazione presso Villa S. Ignazio a Trento

L’8 gennaio 2004, presso Villa S. Ignazio, sulla collina di Trento, organizzato dal Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza del Trentino Alto Adige, si è tenuto il 4° seminario locale di formazione per giornalisti e operatori sociali, sui temi del disagio e della marginalità. Collaboravano all’operazione la Cooperativa Villa S. Ignazio – Progetto Mediagiovani, l’Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, l’Unione Sindacale Giornalisti Rai (UsigRai), la Federazione Nazionale Stampa Italiana (F.N.S.I.), l’Unione Cattolica Stampa Italiana – sez. Trento e partecipavano il Comune di Trento e la Provincia Autonoma di Trento.

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I Cognomi Montecalvesi

Più di un mese fa, ricostruii l’etimologia di un cognome abbastanza diffuso nel nostro paese, IORILLO, su invito di una gentile rappresentante di quella famiglia che si chiama Alessandra. Presoci gusto (alle volte questi praticanti di linguistica si divertono con niente) mi sono avventurato a cercarne altre, di etimologie, quelle di cognomi appartenenti a famiglie di miei amici. Avrei voluto scriverne molte di più, ma, come mi si può credere, queste ricerche, oltre a macinare vento, sono anche molto lunghe.  Le affido allo strano spazio di  Internet affinché giungano agli amici e ai loro parenti come regalo per le prossime festività natalizie.   Quasi sempre nell’etimologia di un cognome vi è in estrema sintesi la storia della famiglia;[1] e spesso in esso sono contenuti anche riferimenti molto importanti alla Storia generale del nostro popolo. Ad esempio, i cognomi degli ebrei convertiti a forza nel Regno delle Due Sicilie, dopo il 1541, quando fu applicato anche da noi, per disposizione di Carlo Quinto, l’editto delle maestà “molto cattoliche” (Isabella e Ferdinando) di Spagna emanato nel 1492, riflettono una tappa della storia religiosa e civile che ritengo cruciale per la comprensione di alcuni sviluppi nella storia non solo del nostro Paese. Per i nuovi cognomi di questi nuovi cattolici furono adottati il nome delle città in cui i convertiti risiedevano o l’aggettivo derivante da queste. Tuttavia, nella loro maggioranza, i cognomi italiani indicano semplicemente il nome di battesimo  (o prenome) del capostipite preceduto da di o de.

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