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Cultura Irpina

Cultura Irpina

Da qualche tempo,ho preso a leggere vecchi testi,nell’intento di allontanarmi dallo studio delle ingiallite carte,che se da un lato rinnovano l’entusiasmo per la patria natìa,dall’altra distolgono la mente dalle considerazioni attuali.

Evidentemente mi sbagliavo !

La battaglia appare perduta in partenza !

Dopo le vicende elettorali,che hanno coinvolto tutti e in misura alquanto discutibile,avevo pensato di dedicarmi alla lettura di qualche buona poesia,come estremo rifugio alle materialità .

Mi sono imbattuto in un testo della metà del 700 ,che a prima vista sembrava lezioso e modaiolo,come a ricordare che la  smania celebrativa e pennivendola ha radici antiche ,ma che poi,si è rivelato un compendio di liberalità,per lo spessore culturale

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Testimonianze di arte e fede

Crocifisso di San Damiano sec.XIII(copia) Esposto Chiesa di S.Antonio da Padova-Giugno 2006  Foto Archivio Palazzo Stiscia

Montecalvo: Testimonianze di arte e fedeNei giorni antecedenti le solenni festività in onore di San Antonio da Padova,nell’omonimo Convento Montecalvese,si è avuta la peregrinante visita del Crocifisso di San Damiano,copia del Capolavoro Pittorico del 200,passato alla storia umana e vocazionale,come il Crocifisso che parlò a Francesco di Assisi,per fargli comprendere in che stato di abbandono fosse la sua casa(Chiesa),abbisognevole di  restauro materiale e spirituale. Nasceva da un semplice impegno edilizio, di un giovane di buona famiglia stravolto dall’incontro con Dio,un rivoluzionario movimento religioso,fondato sulla semplicità,sul ritorno ad una predicazione evangelica delle origini,scevra da ogni legame con le ricchezze materiali,in un costante anelito di libertà  nella rinuncia a tutto ,tranne che all’amore di Dio,presente nelle sue dilette Creature. Un Crocifisso importante,che con la sua presenza perpetua il Rinnovamento della Chiesa,la continua riedificazione del tempio abbandonato dall’incuria dell’uomo,che scioccamente crede che il Signore alberghi solo nelle grandi cattedrali,dimenticando che avendo scelto di nascere in una Stalla,circondato dai più semplici animali,ha deciso di essere ultimo tra gli ultimi,servus servorum,minor minorum

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“Pane di Montecalvo” - Un pane magico in un paese magico

Quando ci si trova di fronte ad una panella di “Pane di Montecalvo” dell’istituendo Consorzio IGP di Montecalvo Irpino e comuni limitrofi, si resta colpiti dal colore tra l’ocra e il nocciola carico e da una fragranza di profumi di lievito, farina, crusca e pane tostato. Sembra di trovarsi di fronte ad un prodotto di altri tempi catapultato, come per magia, ai giorni nostri. Sarà che in fatto di magia Montecalvo Irpino ha sempre primeggiato. Storie leggende e credenze di terra popolata da poteri e da spiriti misteriosi avvolgono le mofete della località “La Malvizza”. La suggestiva presenza, nei vicoli medioevali degli sberleffi delle maschere in pietra poste a  proteggere il paese dagli spiriti maligni. Ma la testimonianza maggiore è rappresentata dalla forza descrittiva delle note della sinfonia “Una Notte sul Monte Calvo” di Modest Mussorgsky.

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Li ‘Nfranzisati* ( I sifilitici )

Almeno due elementi di questo mio testo, la sifilide e la filastrocca di Agnese, fanno ipotizzare il contatto dei munticalvulìsi, dall’antico nome del paese Montecalvoli, con i francesi.
Che un incontro ravvicinato sia avvenuto nel luglio del 1496, lo scrive Francesco Guicciardini nella sua “Storia d’Italia”, edita in tre volumi da Einaudi nel 1971.
Infatti, lo scontro militare tra Carlo VIII, re di Francia, e Ferdinando II d’Aragona, re di Napoli, avvenne proprio ai piedi del monte, tra Montecalvoli e Casalarbore.
Il re francese aveva mire di conquista sul regno di Napoli, che sarebbero fallite, e da qui il saccheggio brutale cui fu sottoposta Napoli, nonostante l’iniziale occupazione pacifica della città e l’accoglienza favorevole della popolazione.
La sifilide, arrivata in Europa a seguito della scoperta dell’America, avvenuta nel 1492, fu diffusa dagli equipaggi di Cristoforo Colombo a partire dal 1493.

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Il casino di Stiscia

È un’antica, straordinaria e malconcia costruzione rurale a quadrilatero, con quattro torri esagonali disposte ai quattro angoli, in contrada Marinella, nel territorio di Montecalvo Irpino.
Dal suo aspetto se ne deduce una qualche somiglianza con Castel del Monte, fatto edificare da Federico II tra il 1240 e il 1250, nel territorio dell’attuale comune di Andria in Puglia, che si presenta però ottagonale con otto torri esterne, anch’esse ottagonali, una per ogni angolo.
Questo casino, che andava tutelato, è stato fatto abbattere per metà, a causa dello sfruttamento di una perizia abitativa per la costruzione di un’anonima casa rurale.
Tutto ciò a causa della miopia burocratica degli enti preposti all’assegnazione dei fondi per la ricostruzione, dopo il terremoto del 1962.
È uno dei numerosi esempi di rinnegamento o ingiurie al patrimonio architettonico storico, che si perpetuano da sempre in questo territorio, che meriterebbe tanto rispetto da parte di tutti, perché non siano cancellate per sempre storia e memoria.

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Ariano Irpino: Cronaca di un disastro ambientale annunciato

Ariano Irpino: Cronaca di un disastro ambientale annunciato

L'impatto  che avrebbe provocato la vicinissima discarica in contrada Difesa Grande di Ariano Irpino sull'ambiente circostante lo si sapeva già da tempo. Ma con il trascorrere del tempo è diventato un problema di interesse generale nazionale. Dove un tempo si produceva grano per gran parte dell'Italia meridionale, d'improvviso fu deciso di stipare i rifiuti provenienti da tutta la regione campana, riconvertendo la zona ad una grande pattumiera nazionale. Vanamente ,gli agricoltori del luogo, già sul finire degli anni novanta avevano fatto le loro civile rimostranze verso quella che si sarebbe rivelata una scelta scellerata e catastrofica. Poco interesse, già allora come oggi, della classe politica dirigente che nulla poteva fare a salvaguardia dei cittadini Arianesi contro una decisione presa sulla

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