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Montecalvo nel secolo dei Lumi

MONTECALVO IRPINO

Repubblicani, Rivoluzionari, Anarchici e Giacobini-Nel secolo dei Lumi .

Sembra strano,ma la storia moderna dell’Europa è nata in America e precisamente il 4 Marzo 1789,allorché Giorgio Washington fu proclamato 1° Presidente del Stati Uniti d’America,una grande Repubblica Confederale,nata da una lunga lotta di liberazione dal più grande e potente stato imperialista del tempo (REGNO UNITO),che dovette soccombere per la prima volta,nella sua lunghissima storia. Gli ideali di Libertà,di Eguaglianza e di Modernità,legati ad un laicismo,intriso di nuovi ideali fideistici ed etici,tipici di tutto il 700-Secolo di Luce,portarono alla violenta Rivoluzione Francese dell’afoso Luglio 1789,che arrestò in un certo senso il processo di cambiamento della Società Europea,iniziato quasi un secolo prima. La guerra civile e le guerre tra nazioni per evitare le guerre civili,furono la logica e insana conseguenza di una visione assolutistica del potere,sia da parte dei Regnanti del tempo che da parte del Popolo,che pensava di esercitare il potere

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Gustavo Console




Avv. Gustavo Console, martire a Firenze della persecuzione degli squadristi.

CHI ERA GUSTAVO CONSOLE

avvocato civilista molto noto a Firenze. Sembra fosse in odore di massoneria. Martire antifascista, giornalista, corrispondente dal capoluogo toscano dell’ “Avanti”, nato a Montecalvo Irpino nel 1888, trucidato a Firenze nella notte tra il 3 e 4 ottobre 1925.

Grazie alle disinteressate ricerche negli archivi di Firenze e alla collaborazione dell’amico, montecalvese d’origine e attaccatissimo alle “radici di nascita”, comm. dr. Antonio Di Florio, ci è stato possibile “risalire” a notizie certe su questo nostro illustre concittadino.

Dopo il trasferimento dal palazzo dei Principe, (con i quali era imparentato), alla Costa dell’Angelo di Montecalvo, a Firenze, aveva raggiunto alte mete professionali e politiche. Era stato anche “deputato provinciale”.

A Montecalvo tornava in estate con i due figli. 

In un primo momento in paese, chi ancora ne aveva memoria, ce lo aveva ricordato come questore a Verona e alter ego di Arturo Bocchino, direttore generale della pubblica sicurezza (1926) e “creatore” dell’OVRA (il “nostro” è stato ucciso nel 1925, per questo abbiamo scartato questa “tesi”). Qualcun altro ce lo aveva “descritto” come geometra e imprenditore a Firenze.

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Il mio amico Krusciov di Antonio Stiscia

 Il mio amico Krusciov di Antonio Stiscia

Fedele Schiavone
 « Unus mihi pro populo est, et populus pro uno »
Democrito
nato a Montecalvo Irpino il 22.2.1932 - morto il 4.9.2001

foto gentilmente concessa dal nipote   Nicola Serafino
Si chiamava Fedele Schiavone, ma per tutti era Krusciov, e questa la dice lunga sulle sue idee politiche.
Era comunista,un comunista vero,con le sue convinzioni e con quello spirito critico profondo che gli veniva dall’essere montecalvese (un sano e irrituale miscuglio di Saggezza e Incoscienza).
Nella sua casa, che io frequentavo,per l’affettuosa amicizia con la figlia Italia(tutto dire!), campeggiavano i ritratti dei grandi del Comunismo,primo fra tutti quel Carlo Marx, riprodotto nella famosa foto vista e rivista tantissime volte,nella sfilata del 1° Maggio nella Piazza Rossa.
Non era un osservante,né tantomeno un dirigista,e il fatto che lo chiamassero Krusciov (Il segretario comunista che denunciò i crimini di Stalin),la dice lunga sul suo essere un comunista diverso,un Comunista Italiano,lontano dalla lugubre fierezza di Stalin * e dalla stucchevolezza bolscevica di Togliatti, un antesignano di quell’Enrico Berlinguer-l’ultimo comunista.

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Piazza Carmine e l'Olmo che non c'è

La piazza del Carmine qui riprodotta in una foto del 1880 circa,rimane una delle piazze più belle e storicamente più importanti dì Montecalvo Irpino.

 
A baluardo di un millenario, felice e non casuale connubio tra il Sacro e il Faceto, troviamo la Chiesa del Carmine e l’Olmo,quasi a simboleggiare la instaurata pace tra l’uomo e Dio e tra l’uomo e la natura.

Cinquant’anni fa,si abbatté , il maestoso olmo, che solo l’animo sensibile e nostalgico di un nostro emigrato (Placido A. De Furia) poteva ricordare con versi di un sì sublime ardente rispetto.

Aveva più di mille anni il nostro amico,lo avevano piantato i Longobardi (che consideravano l’Olmo un albero sacro, ben rappresentativo della loro forza e fierezza

d’animo),vicino a quella Chiesa che per loro volontà. si chiamerà di San Sebastiano e solo molto tempo dopo del Carmine.

 

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Storia e ricetta dei cicatielli

STORIA E RICETTA DEI CICATIELLI
                                                                                                                         
contributo inedito  del dott. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Di antichissime origini e legata alla tradizionale e gustosa cucina contadina, si racconta che secoli addietro una donna montecalvese, irritata dai tradimenti del marito, volle sfogare la rabbia che aveva in corpo,inventando una pasta. Il tutto appare comprensibile, se si pensa al modo in cui viene lavorato l'impasto (con buona foga), lo strappo del pezzo di pasta che viene accecato (cicato) con l'indice e il medio della mano, movimenti che ben esemplificano e testimoniano la rabbia della moglie cornuta, che riuscirà, proprio con questo piatto a riconquistare il marito.
La fantasia popolare é il sale di ogni civiltà e l'orgoglio di un paese, che con la più antica Sagra della Campania XXXIV edizione - 15 Agosto "Sagra dei Cicatielli e del pane di Montecalvo" cerca di mantenere vive le sue tradizione gastronomiche e folkloriche
(Gruppo Folk la Pacchiana).

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