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L’Irpinia ricorda la Liberazione

25 Aprile 2005 -
L’Irpinia ricorda la Liberazione

dal sito del corriere dell'irpinia

Sono trascorsi sessant’ anni da quel 1945, quando la resistenza restituiva all’Italia la libertà dopo un lungo conflitto mondiale che aveva privato la nazione della sua identità.
Il 25 aprile 1945 l’Italia tornava ad essere un Paese libero.
E nasceva la Costituzione. Punti cardine di quel patto di cittadinanza il ripudio della guerra e del fascismo, degli orrori di cui si era fatto portavoce il nazismo, il valore del lavoro e della stabilità politica che garantisse una vita civile e democratica.
A ricordarlo è un documento che vede uniti sotto una comune bandiera, quella delle libertà, partiti, sindacati e associazioni, da Ds a Rifondazione, da La Margherita all’associazione O Ruofolo, dal Csa Grotta Capovolta al circolo

Malepasso, dai Verdi al Partito dei comunisti italiani, dalla sinistra giovanile all’Unione degli studenti, da Legambiente a Cgil, Cisl e Uil, dal Comitato promo maggio alla Fgci, da Agathos a Zia Lidia social club. Si legge, infatti: «Un patto a cui si è giunti col dolore, col sangue e con la sofferenza e che oggi una maggioranza spregiudicata ed in crisi sta cercando di stravolgere. Una maggioranza che dopo aver cancellato l’articolo 11 che sancisce il ripudio della guerra sta mettendo a repentaglio l’ unità nazionale con la “devoluzione” che cancella il diritto di uguaglianza tra i cittadini». Di qui l’invito a una giornata di mobilitazione per la democrazia, la giustizia sociale e la pace: «E’ uno strappo alla nostra Costituzione - prosegue il documento - che va risanato al più presto. Per difendere la nostra Costituzione e per gli ideali di giustizia, pace e democrazia a causa dei quali sono morti migliaia di nostri compatrioti, i cittadini avellinesi sono invitati a scendere in piazza nel giorno della memoria». Si spiega così la volontà di riscoprire l’attualità della Resistenza partendo da quel patrimonio di valori proprio della lotta partigiana, con la convinzione, però, che è necessario «saper cogliere oggi altre esperienze di lotta e di resistenza all’ingiustizia». Cornice della riflessione, nel segno di una memoria attiva, promossa dalla città di Avellino in occasione della liberazione, presentata ieri nel corso di una conferenza stampa, sarà, alle ore 10, Palazzo Caracciolo, dove si terrà un incontro con Erminio D’ Addesa, Francesco Soverina, Francesco Saverio Festa, Giuseppe Galasso e Alberta De Simone.
Mentre, alle ore 20, presso il centro Samantha della Porta musica protagonista con il concerto degli Amon- Ra e dei Cucuwawa. «Più che un festeggiamento deve essere una festa - afferma D’Addesa - perché ci riporta al 1945 anno in cui l’Italia è stata liberata dai nazifascisti. Da quel momento in poi si sono gettate le basi per la nuova costituzione, una sintesi di tutte le costituzioni fino ad allora in vigore. Ci auguriamo che i giovani siano tutti in prima fila per riscoprire i veri valori di libertà e democrazia su cui la Costituzione italiana è fondata.E’ necessario ribadire che la Carta Costituzionale è di tutti».
Saranno, invece, i “Volti ed immagini dell’Italia nata dalla LIberazione” al centro degli appuntamenti dedicati alla festa della Liberazione, promossi dall’assessorato alla cultura del Comune di Avellino. Alla mostra che sarà inaugurata il 25 aprile, alle 18.30, alla presenza del senatore Nicola Mancino si affiancherà un incontro in programma questo pomeriggio, alle 19, presso la chiesa del Carmine. Relazionerà il professore Giuseppe Acocella. Interverrà l’assessore alla cultura Toni Iermano.
Ma è l’Irpinia tutta a celebrare la Liberazione e lo fa con mostre e dibattiti, con la volontà forte di non dimenticare. Così il Comune di Atripalda sceglie di raccontare la storia di un protagonista, che si fa con la sua vicenda personale simbolo dei tanti soldati morti in difesa della libertà. La storia è quella di Raffaele Aversa e dell’eroica Divisione Acqui a Cefalonia, quella che sarebbe stata oggetto di un vero e proprio massacro compiuto dai tedeschi dopo l’armistizio con gli americani. A lui, al ricordo della tragedia di Cefalonia sarà dedicato questa mattina, nella sala consiliare del Palazzo Civico, un dibattito. Nella sala consiliare sarà esposto il ritratto del Capitano Raffaele Aversa e presentato l’opuscolo, nato dalla giornata di studio a lui dedicata lo scorso anno. Interverranno il professore Francesco Barra dell’Università di Salerno ed Elio Barletta che porterà la testimonianza del padre Mariano, tenente di complemento della Marina, sopravvissuto a Cefalonia. Saranno presenti il sindaco Carmela Rega e l’assessore alla cultura Lina Napoletano. «L’anno scorso abbiamo ricordato il 25 aprile con un omaggio alla figura di Raffele Aversa, quest’anno abbiamo scelto di portare avanti quel progetto - spiega l’assessore alla cultura, Lina Napoletano - attraverso la promozione di un opuscolo, contenente gli atti della giornata di studio. Vogliamo cioé che quel documento che la famiglia Raimondi consegnò all’amministrazione possa essere conosciuto da tutti. Mentre la seconda parte della giornata sarà dedicata ad una riflessione sulla strage di Cefalonia. Ci piace sottolineare la presenza di Elio Barletta, figlio di Mariano, tenente della Marina Militare, componente della divisione “Aqui” che fu sterminata. Alla morte del padre i figli hanno pensato di pubblicare le memorie del tenente in un libro intitolato “Sopravvissuto a Cefalonia”». Di rilievo anche la testimonianza di Francesco Barra «Suo padre faceva parte della stessa divisione - prosegue la Rega - Credo che questo 25 aprile sarà diverso da quelli passati, si sceglierà di mettere da parte la retorica, nel segno di una riflessione profonda sulla società in cui viviamo. Dobbiamo continuare a ribadire che la guerra non è la soluzione per risolvere controversie internazionali».
A Grottaminarda domani, alle 17.30, protagonista della festa il Laboratorio Entroterra tra musica, proiezioni e mostre. Sarà presentato il progetto del di laboratorio interzonale di produzione di performance, istallazioni multimediali/para-teatrali. Quindi spazio a documentari e musica con i Mou Project. stefania del gaizo 

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