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Lo sterminio di massa:Auschiwitz

Il 27 gennaio di ogni anno è “Il giorno della Memoria” e molte manifestazioni si tengono in Italia e negli altri paesi europei, affinché le tragedie prodotte dal nazionalsocialismo non siano dimenticate e non si ripetano in futuro.

Finché sono ancora vivi dei sopravvissuti allo sterminio – ormai molto pochi –, è possibile ascoltare i loro racconti e toccare quasi con mano le tragedie a cui sono scampati.
Il testamento dettato da Adolf Hitler alla segretaria Traudel Junge, subito dopo la lugubre e tardiva celebrazione del suo matrimonio con Eva Braun, riporta tra l’altro: “Non è vero che io o chiunque altro in Germania abbia voluto la guerra del 1939: la guerra è stata provocata dagli statisti internazionali di razza ebraica o al servizio della razza ebraica. 

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Itinerario turistico-culturale 2015

Sembrava una di quelle idee destinate a finire nel dimenticatoio, invece la testardaggine di alcuni amici ha visto concretamente realizzarsi quella che appunto sembrava una impresa impossibile. Era l’autunno del 2013 quando durante una chiacchierata tra amici sulle possibilità di ripresa turistica del nostro paese si discuteva come mettere Montecalvo al centro di un itinerario turistico-culturale e subito venne fuori l’idea di far includere la nostra comunità nel circuito di turismo scolastico da sottoporre all’attenzione dell’Ente regionale Campano. Immediatamente è stato approntato un programma-progetto di massima sottoposto all’attenzione del direttore scolastico regionale Dott.ssa Luisa Franzese, la quale soddisfatta dalla prima bozza chiede ulteriori informazioni sulla figura del Santo locale Pompilio M. Pirrotti , posta alla base del progetto insieme ad altre peculiarità del paese.
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Auguri di Buon Natale

 

La redazione di Montecalvo Irpino On Line auguri a tutti i suoi lettori un felice Natale 2014 ed un sereno anno nuovo.

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23 novembre 1980. Per non dimenticare

Esattamente una domenica di 34 anni fa, calma ed insolitamente calda, si consumò una delle tragedie più dolorose impresse nella memoria collettiva locale.
Ormai ci siamo ridotti a dover rimpiangere e idealizzare la realtà antecedente al maledetto sisma del 23 novembre 1980.Una data "indelebile" che, per un meccanismo di rimozione inconscia, si tende a derubricare dal calendario.
Ma per le popolazioni del cratere, che subirono la furia selvaggia e devastante del cataclisma tellurico (fenomeno non esente dal concorso di colpe e responsabilità politiche e morali ascrivibili 
agli uomini), a cui seguirono scelte politiche controverse e scellerate prese dalle classi dirigenti locali nella fase dell'emergenza e della ricostruzione post-sismica, tale data assume ancor oggi un valore profondo, impregnato di ricordi strazianti, di intensi significati emotivi e psicologici. 
Una data spartiacque, simbolica sul versante storico ed antropologico. 
Nel corso degli ultimi trent'anni è intervenuto un brusco e repentino processo di accelerazione storica che ha visto deteriorarsi i rapporti umani e le dinamiche interpersonali, generando effetti di abbrutimento etico-civile e spirituale. Con evidenti ripercussioni negative sul terreno delle relazioni, dei comportamenti e sentimenti che rientrano nella sfera esistenziale quotidiana.

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Il Trappeto torna a far parlare di se

E il Trappeto continua a far parlare di sé.

Molto si è scritto e letto su questa parte del paese oramai abbandonata al suo destino, segnato alla fine degli anni sessanta quando fu dichiarata zona di abbandono e da quel tempo si assiste impotenti allo “sgarrupiamiento” quotidiano e ai cedimenti strutturali di quello che un tempo era un quartiere dove la gente viveva la sua quotidianità in simbiosi con animali e cose.
A nulla sono valse le varie cure per ridare o perlomeno cercare di fermare questo lento ed inesorabile declino.
Il Trappeto è stato oggetto di studio, ricerche e di attenzione da parte di molti, ma resta ancora lì con tutte le sue problematiche che lo affliggono.
Magnificato con saggi, mostre retrospettive, oggetto di tesi di laurea, fotografato da turisti occasionali,visitato da esperti e curiosi, ma nessuna idea di recupero.
Tanti sono stati i tentativi di soccorrerlo, ma tutti si sono dimostrati veri e propri palliativi.

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Ospedale di Santa Caterina

A distanza di tanto tempo sta per essere recuperato in pieno e riportato al suo antico splendore uno dei monumenti più interessanti insistenti nel borgo storico del nostro paese: Il complesso architettonico di Santa Caterina.
Il progetto di restauro portato avanti dal comune e finanziato con in fondi P.O.R. Campania 2007-13 finalmente comincia a dare i suoi frutti.
La struttura maestosa, addossata alla cinta murale medioevale sorge su vari livelli fino ad estendersi in Via Longara Fossi dove sono ancora visibili e fruibili locali sovrastati da una superba Torre a forma quadrangolare.
Nel passato L' ospedale di Santa Caterina di Montecalvo Irpino, datato alla fine del dodicesimo secolo, era adibito ad ospitare i pellegrini che viaggiavano sulle direttrici della Terra Santa.
Abbandonato da anni oggi rivive con nuova luce grazie alla bontà di un minuzioso e scrupoloso recupero degli ambienti ancora integri che ci danno una giusta idea di come era il complesso e come esso era utilizzato. 
Nel 1099, sessanta uomini armati partirono da Montecalvo per prendere parte alla Crociata in Terra Santa indetta da Guglielmo il Buono. I ruderi dell'ospedale di S. Caterina rappresentano ciò che rimane del complesso costruito dai superstiti della crociata all'interno delle mura. 

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