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Nota in merito a “Cicatiéddru" di Angelo Siciliano

Nota in merito a “Cicatiéddru”, Termine dialettale sostituito da “Cicatiello”, scritto sull’arco effimero della sagra del 15 agosto 2014, allestito nella parte orientale di Corso Vittorio Emanuele a Montecalvo Irpino, e su altri documenti ufficiali.
Poiché ho ricevuto da qualche amico una richiesta precisa, esplicito la mia opinione a riguardo del dialetto montecalvese e del termine “cicatiéddru”, gnocchetto prodotto con tre dita di una mano femminile da una biscia di pasta, "cìngulu", sopra una tavola, "tavulìddru", su cui si è proceduto in precedenza a fare un impasto di farina di grano duro e acqua.
Chiaramente mi espongo anche in merito al comportamento discutibile adottato in passato, allo scopo di semplificare, abbellire, depauperare e in conclusione svilire l’autenticità del nostro dialetto.
A Montecalvo, in ossequio alla cultura e alla parlata della piccola borghesia locale, si cominciò a edulcorare il dialetto locale negli anni Sessanta del Novecento, presumendo che, complice la televisione, fosse meglio procedere verso l’italianizzazione della nostra parlata, senza rendersi conto che il dialetto e l’italiano avrebbero potuto convivere tranquillamente, viaggiando affiancati su binari separati.

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Il Feudo di Corsano

Grazie all’impegno e alla passione per la storia e la cultura del nostro paese di Franco D’Addona, fotografo in Montecalvo Irpino rivede la luce, ai più sconosciuta, l’opera di tale Gaetano Rettore che in una pubblicazione del 1915 tratta le vicende storiche ed un memoria descrittiva del “ Feudo di Corsano”, ora piccolo centro agricolo di indubbia importanza per il nostro comune. In questa pubblicazione, che potete acquistare presso lo studio fotografico di Franco D’Addona, in corso Vittorio Emanuele a Montecalvo Irpino, o tramite le pagine Facebook,troverete uno spaccato di com’era la vita e l’attività di questa contrada, fotografata con maestria dal Rettore. 
Un’analisi descrittiva e minuziosa della struttura del latifondo con tutte le notizie, tabelle e notizie dell’epoca.
Un buon lavoro ed una iniziativa interessante da non lasciarsi scappare da chi ama il nostro paese.
Un documento da tenere nelle nostre librerie ad imperitura memoria come traccia storica del nostro passato.

Un sentito grazie a Franco D’Addona che ha curato la ristampa di questa opera meritoria, per la memoria collettiva montecalvese.

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Presentazione libro: Dall'Irpinia a Cassino

Domani, Sabato 7 giugno 2014, presso la sala convegni del restaurato Palazzo Ducale, sarà presentato al pubblico l'opera di Mario Sorrentino: Dall'irpinia a Cassino.Un'opera narrativa che riguarda alcuni accadimenti succedutisi all'indomani dell' armistizio dell' 8 settembre 1943. In breve, i protagonisti sono, Maria, una maestra confinata in Irpinia, e  P. G.  un cappellano militare, già padre guardiano del convento del paese, di ritorno dall’Africa. Sullo sfondo il bombardamento e la distruzione del Monastero di Montecassino da parte degli Alleati, episodio tanto rilevante quanto dimenticato della nostra storia recente. Questi gli ingredienti per una vicenda dai molti risvolti, tra storiografia e narrativa, tra il dramma della guerra e la speranza di una rinascita.  Alla presentazione, prevista per le ore 18,00, interverranno oltre all'autore, l'Avv.Antonio Basile che farà una presentazione storica del romanzo, il nuovo Sindaco di Montecalvo Irpino, Mirko Iorillo, il presidente della Pro-loco, Alfonso de Cristofaro che ha curato l'evento, mentre il ruolo di moderatore sarà svolto dal Dott.Antonio Stiscia, storico e cultore locale delle nostre tradizioni.La partecipazione è aperta a tutti.

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Riconoscimento per Mario Pappano

Si è svolto nella suggestiva cornice dell’hotel Ambasciatori di Rimini, la cerimonia di premiazione degli imprenditori testimonial della 17a edizione del Premio Artigianato e Cultura d’impresa, il prestigioso e significativo riconoscimento che Confartigianato e CNA attribuiscono agli imprenditori rappresentativi di oltre diecimila aziende associate della Provincia di Rimini.
Il Premio Artigianato e Cultura d’Impresa è stato promosso in collaborazione con la Camera di Commercio di Rimini, la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini ed è patrocinato dalla Provincia di Rimini.
Sono state selezionate realtà che sono esempio di capacità imprenditiva e di successo, testimoni positivi della cultura d’impresa, sia per la storia che rappresentano che per la loro capacità di condurre l’azienda.

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Stella, stellina

Nata sono nata nell'Africa d'Italia, in qualche posto e in qualche modo sono pure cresciuta. Non c'erano chitarre ai miei tempi, non c'erano chitarre da suonare ma fili d'erba quanti ne volevi tu da strappare e poi soffiare.
E sì la notte, ti potevi fidanzare con la luce dei treni che fischiavano lontano. Probabilmente cominciò con la corriera e con la ferrovia, un uomo chiuse lo sportello e la campagna volò via.
Avevi unghie laccate sopra mani da contadina e due orecchini di corallo di quand'eri ragazzina.

E ti leggevi i libri che parlavono solo d'amore e poi chissà che altro avevi dentro al cuore. E un anno passa e un anno vola e un anno cambia faccia e una città che muore, che protegge e che minaccia. E un uomo con il cappello che ti accompagna alla fermata e tu che prendi la sua mano e pensi adesso si che sono innamorata. E non importa niente se capisci che non era vero, c'è sempre tempo per un'altra mano e per un sogno ancora intero. Prendila come viene, prendila come vuoi, non t'impicciare più della tua vita che non sono affari tuoi. Prendila come viene, prendila come va, stella stellina, stella cadente, stella, stella.

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Schegge di memoria: Il pane a Montecalvo Irpino

A Montecalvo Irpino - Av,
in un ambiente domestico come questo, mia madre panificò per 40 anni per farci uomini a me e a mio fratello.
Il forno di cui si servì era uno dei 4 forni pubblici del paese (quello di Angilélla sciacquaglìna, poi passato a sua figlia Pippinèlla, a la vija 'lu mont).

Poi, nel 1965, costruimmo il nostro forno, annesso alla nostra nuova casa in campagna, alla costa della mènola, dopo il terremoto del 1962.
Vissi per 25 anni in una casa rurale, avente un ambiente-cucina simile a questo e ne posso descrivere minuziosamente, in dialetto, angoli, oggetti e relativo uso.

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