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Dove le damigelle non volano più

…mentre il fluire dei corsi d’acqua Ginestra e Miscano lasciano scie serpeggianti di verde lussureggiante che si sottraggono al dominio dell’uomo. Là dove l’acqua lambisce il vecchio ponte di Santo Spirito, ci perdiamo nei voli delle damigelle e nello sgusciare delle rane, prima di riprendere il cammino”. Ecco le parole con quali due anni fa ho descritto quel punto preciso della Campania nella provincia di Avellino dove il Torrente Ginestra quasi si confonde con il Fiume Miscano per formare un bellissimo habitat per piante igrofile, insetti ed anfibi. Era agosto. Era caldo. I campi erano arsi, i colori inariditi. E’ così l’estate in quella terra che per millenni ha ben servito l’uomo, soddisfacendo le sue necessità, assecondando i suoi piaceri. Pochi segni flebili rimangono della natura che fu, ed oggi ce n’è uno in meno. Perché in quel punto incantato, ora c’è solo fango ed un rigagnolo d’acqua sudicia.L’aria puzza di gasolio e di vegetazione in decomposizione e chissà che fine hanno fatto le rane, le damigelle e le libellule. Volevo scrivere qualcosa di ragionata. Volevo parlare di nuove consapevolezze, dell’importanza della vegetazione igrofila come

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Ufita, Comunità Montana commissariata

Scade il tempo per la presentazione del bilancio e il prefetto diffida i vertici della Comunità Montana dell’Ufita. L’ente sovracomunale viene quindi commissariato.
A gestire le sorti arriverà un commissario ad acta che dovrà controllare la documentazione e riavviare il percorso amministrativo.
Sulla vicenda interviene l’ex presidente della comunità montana Giuseppe Solimine, attuale capogruppo dell’opposizione, per il comune di Trevico, che afferma: «E’ un fatto ormai noto che tutte le comunità montane abbiano problemi per una oggettiva mancanza di erogazione di fondi da parte della Regione. 
Ma ci sono responsabilità non trascurabili degli amministratori, con in testa il presidente, perché, pur sapendo le difficoltà che attraversava l’ente e i problemi di copertura finanziaria, non si sono attivati per reperire le risorse.

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Costituire un comitato per la soluzione dei problemi causati dall'Isochimica

Esprimiamo la nostra solidarietà ai rappresentanti del M5S per la loro estromissione dal comitato sui problemi determinati dall'Isochimica.
Abbiamo chiesto al Prefetto di Avellino di voler tener presente i contenuti del documento approvato all'unanimità' a marzo del 2012 
dai consigli comunali e provinciali di Avellino e di voler invitare tutti i soggetti che hanno dato vita e condiviso detto documento, al fine di costituire un comitato che abbia lo scopo di attuare gli aspetti indicati nel più volte citato documento di marzo 2012 . 
Un comitato che veda la presenza di rappresentanti della Prefettura di Avellin , della Provincia e del Comune di Avellino e di Atripalda nonché dei partiti, sindacati e associazioni.

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Assumere in ruolo i 27121 insegnanti di sostegno

Al Ministro dell'Istruzione

Oggetto: Rendere stabili i 27121 insegnanti di sostegno.

Gli insegnanti impegnati sul sostegno nell'anno scolastico 2011/12 sono 96.089 (fonte Servizio Statistico MIUR)
Di questi, 63.348 sono di ruolo, 27.121 sono assunti annualmente con contratto a tempo determinato, fino al 30 giugno (termine delle attività didattiche), 5.620 sono assunti con contratto a tempo determinato su posti in deroga, istituiti dagli  Uffici Scolastici Regionali.
Cio' significa che vi sono ben 32.741 insegnanti di sostegno precari e questi sono più della meta degli insegnanti di ruolo.

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Casalbore storia

Le prime testimonianze di una presenza umana nel territorio di Casalbore sono rappresentate da armi in selce e ceramica del neolitico antico (VI-V millennio a.C.), rinvenute nella zona di Santa Maria dei Bossi. Solo a partire dall'età arcaica si sviluppò nell'area un importante centro sannitico, posto però più in alto, in prossimità del tracciato del tratturo Pescasseroli-Candela.Le necropoli relative a questo insediamento si estesero prevalentemente ancora più a monte, tra le attuali contrade Sant'Elia, Mainardi e Spineto. Al medesimo orizzonte culturale appartiene il santuario individuato in località Macchia Porcara, frequentato fino alla fine della seconda guerra punica (inizi del II secolo a.C.).

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