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Gerardo Iannone

GERARDO IANNONE

Ciao Alfonso, come stai? Scusa il ritardo ma sono stato via per alcuni  tornei di calcio ed ho avuto problemi di connessione per diversi giorni.
Grazie che ti sei ricordato di me perchè anche se negli ultimi anni sono tornato al paese ti ho visto poco, poi da quando i miei sono andati a vivere
da mia sorella a Benevento le mie visite a Montecalvo sono state sempre più  rare, poi a ottobre scorso è morto mio padre. Io dall'ottobre del 1975 vivo
a Como, città bellissima, turistica e cara, ma a dimensione d'uomo, per la tranquillità e il vivere sereno. Dopo i primi anni d'insegnamento dal 1980
sono entrato nella carriera amministrativa della scuola, attualmente sono il  Direttore Amministrativo di un Istituto Comprensivo ma da settembre prossimo
mi trasferisco presso un importante Istituto Superiore sempre a Como.

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Padre Domenico De Marco (redentorista)

A fine Ottocento , ormai il Convento dei PP.Liguorini , era diventato una realtà molto attiva e protagonista nel contesto socio- religioso della città. Un momento particolarmente importante si ebbe comunque quando alla guida della comunità  venne designato padre Domenico De Marco, un irpino di Montecalvo.

Padre Domenico de Marco (Domenico Ascanio Michele) nacque a Montecalvo irpino il 23 gennaio nel 1841 da “ nobile, ricca e pia famiglia”.[1] I genitori erano Giovan Battista De Marco Notaio e Maria Michela Elisabetta Capozzi. Dopo aver compiuto i primi studi nel seminario di Nusco, entrò nella congregazione dei Redentoristi dove fu ordinato sacerdote nel 1863. Insegnò nei Collegi di Troia (FG) e Torremaggiore (FG) e, alla morte di Padre Lanzetta (30 ottobre 1888), fu trasferito ad Avellino, per insegnare filosofia. Profondo conoscitore delle opere di S. Tommaso, S. Agostino e S.Alfonso ,

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Ricordo di mio padre Silvestro Siciliano

RICORDO DI MIO PADRE IRPINO, SICILIANO SILVESTRO, GIOVANE COMUNISTA
Una microstoria irpina della classe subalterna, con poesia e immagini,
e scampoli di vita civile e politica di Montecalvo Irpino.
Mio padre, Silvestro Siciliano (21.11.1924 – 15.11.1949), contadino e bracciante comunista, fu amico di don Pietro Cristino (Montecalvo 1882 – 1962) (il ‘don’, riduzione di donno, signore, dal lat. Dominus, titolo riservato a principi e sacerdoti, era un retaggio che gli Spagnoli lasciarono nei territori italiani di proprio dominio, per i gentiluomini e le persone di riguardo), socialista e orgoglioso antifascista di Montecalvo Irpino che il regime fascista teneva sotto controllo, segregandolo in casa quando si svolgeva qualche manifestazione politica importante o vi era qualche esponente della casa reale dei Savoia che girava per l’Irpinia.
La sezione del Partito Comunista Italiano era stata fondata a Montecalvo Irpino, in Via Roma, nel gennaio del 1944, col nome di “Circolo di cultura della Sezione Comunista Giuseppe Cristino”, con la benedizione del parroco don Michele Bellaroba, sia alla sezione sia alla bandiera rossa, ricamata da Vincenzina La Vigna, dirigente della locale Azione Cattolica femminile e fidanzata di Antonio Smorto, con cui si sarebbe sposata.
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Altri confinati a Montecalvo Irpino

BARABASCHI DANILO
di Alfonso e Pollastri Luigina – Confinato politico. (Fascicolo corposo, qui solo i passaggi essenziali). N. Monticelli d’Ongina PC il 26.6.1916, dal 1928 res. Cremona e Bore. Insegnante elementare. Era iscritto GIL e poi PNF ma attività antifascista clandestina.
Negli anni ’30 a Cremona frequentava Rosolino Ferragni, Amigoni e Ausenda. “Prezioso collaboratore” di questi ultimi quando da Parigi intendevano creare rete GL cremonese. Luglio 1937: con pretesto di gita turistica si reca in Francia, pare intendesse contattare Lussu e Garosci.
Poco dopo è arrestato col gruppo cremonese in contatto con 
36 Amigoni (vedi).

A suo carico anche supposta attività per un attentato a Farinacci.
Tradotto in carcere a Roma e condannato dal Trib. Sp. al confino che sconta a Montecalvo Irpino e a Castelvecchio Subequo.
Richiesta di clemenza per ragioni di salute respinta.
Termina il confino il 29.8.1942. Biglietto aprile 1945 del

questore al podestà di Monticelli: “Danilo Barabaschi sarebbe stato fucilato dalle truppe germaniche”.
(In effetti il partigiano Barabaschi cadde a Bardi il 16.7.1944 durante un rastrellamento tedesco). (B9 f195)

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La Diocesi di Avellino acquisisce la Chiesa dei Liguorini

"Speriamo di completare i lavori in un anno"

Avellino Today ha intervistato l'architetto Modestino Picariello: ecco tutte le operazioni di restauro che caratterizzeranno la struttura. La Diocesi di Avellino, presieduta dal vescovo Mons. Arturo Aiello, ha acquisito la Chiesa dei Liguorini, uno dei patrimoni della città lasciato al degrado e all'incuria del tempo e degli uomini ormai da troppi anni. Costruiti nella seconda metà del Settecento sulla collina liguorini in onore di Sant'Alfonso Maria de Liguori, il complesso della chiesa e del convento dei Redentoristi furono gravemente danneggiati dal terremoto del 1980. Dopo la ristrutturazione, la struttura non è stata più riaperta perdendo la sua centralità per la comunità religiosa di San Tommaso e Collina Liguorini. Avellino Today ha intervistato l'architetto Modestino Picariello. (art.19 ottobre 2020 )

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