La strage dimenticata
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- Categoria: Cronaca
- Pubblicato: Venerdì, 09 Gennaio 2015 09:03
- Scritto da Candida Caccese
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L’hanno definita la “strage dimenticata”, probabilmente perché, a differenza di altre simili quella dell’Isochimica è una storia che in pochi conoscono.
È il 1990 quando nella fabbrica dell’Isochimica di Avellino, situata in zona Borgo Ferrovia, si inizia la scoibentazione di circa tremila carrozze rivestite d’amianto delle Ferrovie dello Stato.
Titolare dell’azienda è Elio Graziano, presidente della squadra di calcio dell’Avellino durante anni di grandi successi (in cui i biancoverdi erano arrivati quasi a qualificarsi in Coppa UEFA), ma noto alle cronache giudiziarie già dagli anni ’80 a causa del c.d. scandalo “lenzuola d’oro” (Graziano offriva mazzette ai dirigenti delle FS per assicurarsi la fornitura della biancheria sui treni notturni).
Ma mentre la città faceva il tifo e acclamava il presidente (che arrivava allo stadio Partenio in elicottero e magari ai tifosi che chiedevano aiuto donava generosamente qualche banconota), i circa 350 operai dell’Isochimica smaltivano le fibre di amianto sotterrandole nel piazzale della fabbrica o imprigionandole in cubi di cemento lasciati poi alle intemperie,




