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Spopolamento, in un anno l'Irpinia perde altri 1500 residenti

Continua la crisi demografica che sta investendo l’Irpinia. Anche il 2022 è risultato, secondo gli ultimi dati Istat, negativo sotto questo punto di vista. La popolazione in 365 giorni è passata da 402.929 a 401.451 mila, facendo registrare -1478 residenti. È come se, ancora una volta, un intero paese fosse scomparso dalla provincia di Avellino. Tra i comuni con popolazione superiore si registra un calo di 321 unità nel capoluogo, 182 ad Ariano dove la popolazione residente è scesa a 21.240. Risulta invece in aumento la popolazione di alcuni comuni dell’hinterland avellinese. In crescita Montoro e Solofra con, rispettivamente, +91 e +39 residenti. Male le zone della Valle Ufita, del Calore, dell’arianese e dell’Alta Irpinia. Mirabella Eclano passa da 6856 residenti a 6732 facendo registrare un calo di 124 unità. Perdono residenti anche Flumeri (-99), Sturno (-42), Frigento (-23), Gesualdo (-29), Vallata (-30), Montecalvo (-26), Savignano (-22). Perdono anche Sant’Angelo dei Lombardi con -33, Nusco con – 28, Bisaccia (-50), Lacedonia con -53. In controtendenza, invece, alcuni comuni che hanno aumentato la popolazione residente. È il caso di Grottaminarda che, al 1 gennaio 2023, faceva contare 7733 residenti, con un +11 rispetto all’anno precedente. In crescita anche la popolazione di Fontanarosa (+6) e quella di Sant’Angelo all’Esca che, anche grazie alla politica dell’accoglienza, fa registrare +18 residenti.

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Racconti dal Confino delle Isole Tremiti:Kravos

Josip – Giuseppe Kravos (S. Croce di Audissina 5 agosto 1909 – Trieste 13 aprile 1972) viene arrestato il 5 settembre 1940 a Cagliari, trasferito nelle carceri di Trieste e successivamente “condannato” all’internamento sull’isola di San Domino (Tremiti) dove rimane dal 27 marzo 1941 al 7 gennaio 1942, quando, in seguito a una richiesta di trasferimento per motivi di salute (deperimento psicofisico) viene inviato nella località di internamento di Montecalvo Irpino, in provincia di Avellino. La descrizione del suo periodo di internamento a San Domino è tratta da: Josip Kravos, Moje in vaše zgodbe iz let 1931 – 1945, ZTT-EST, Trst – Trieste, 1975, pp. 73-85.

(su gentile concessione di Bogomila Kravos)

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Biografia: Bogomilla Kravos

Bogomila Kravos è nata a Trieste il 12 gennaio 1948. Si è laureata in Slavistica presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Vidmo, ha conseguito il Master in Slavistica presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Lubiana ( 1991), e ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze letterarie presso la stessa Facoltà (2010). Dopo la laurea, ha insegnato nelle scuole secondarie superiori slovene a Trieste e successivamente ha deciso di esplorare liberamente la performance teatrale e il teatro.  Negli anni '70, insieme a Sergej e Ivan Verč e Boris Kobal, ha diretto il Teatro Amatoriale Sloveno (1971-1977), è stata una delle fondatrici del Nuovo Teatro di Trieste (1989-1990) e ha diretto il Circolo Sloveno di Trieste (1994 -2004). Collabora con il Museo Teatrale Sloveno di Lubiana, il Museo Civico del Teatro C. Schmidl di Trieste (Civico Museo Teatrale C. Schmidl) e l'Istituto Sloveno di Ricerca di Trieste.

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Josip Kravos,confinato a Montecalvo:Biografia

Josip Kravos, nato a Vipavski Križ nell'allora impero Austro - Ungarico il 5 agosto 1909 (il nome Josip fu successivamente italianizzato in Giuseppe, come pure il luogo di nascita in S. Croce di Aidussina). Dopo un' infanzia segnata dalla prima guerra mondiale (il villaggio si trovava nelle immediate retrovie) segue il duro periodo del dopoguerra. Entro i nuovi confini, che inglobano quasi un terzo della popolazione complessiva di lingua slovena (i due terzi entrano nel neo-costituito Regno di Jugoslavia), le nuove autorità italiane impongono dopo il 1920 l'uso esclusivo della lingua italiana. Vengono soppresse non solo le scuole di lingua slovena, ma anche tutte le attività culturali, economiche e sociali autoctone, confiscandone i beni.L'antifascismo di Kravos nasce come reazione a un soppruso 

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Montecalvo Irpino: confinati politici.

Confinati politici a Montecalvo Irpino 1942CONFINATI o INTERNATI POLITICI.
I confinati sono stati l’anima del partito comunista, ounque, nella provincia di Avellino.
Al primo Congresso provinciale del PCI del settembre 1944, nella relazione introduttiva di Bruno Giordano, segretario formale del partito, si legge: “E’ stato merito dei compagni internati sparsi un po’ dappertutto nella provincia, quello di aver iniziato e portato a termine con fede e compostezza il lavoro organizzativo in molti comuni. dove forse non esisteva neppure qualche nostro elemento isolato. La loro presenza in queste regioni è stata per noi una vera fortuna, perch senza essi molti comuni, anzi la maggior parte di essi, sarebbero ancora in balia dei fascisti delle vecchio cricche paesane.”. (Cfr. Quaderni Irpini- Anno I, n. 1, marzo 1988).

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