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Il Trappeto spesso ritorna come un mito

Per rischiarare con una luce sia pure molto fioca le origini del Trappeto di Montecalvo e il tipo di vita che si pensa si sia svolta per secoli nelle sue case grotte, è opportuno associare le  sue vicende a quelle delle abitazioni rupestri che erano presenti in quasi tutti i paesi che circondano il Mediterraneo.
La scarsità di conoscenza specifica sul Trappeto è da attribuire fondamentalmente alla totale inesistenza di studi antropologici, archeologici e storici svolti in loco[1]. Perciò, includere il Trappeto montecalvese nella tipologia delle case rupestri del Mediterraneo, che sono state e sono oggetto di approfonditi studi,  consente intanto di dire, relativamente alle sue origini e alla sua preistoria, che anch’esso sorse probabilmente nel Neolitico (VI Millennio a. C. circa), se non addirittura, come sostengono alcuni studiosi per quel tipo di abitazioni trogloditiche, nel Paleolitico Superiore.

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La statua della Madonna di Medjugorje

Dalle pagine di questo sito, dopo aver pubblicato l’articolo dell’amico Antonio Stiscia del dicembre 2005, dove si parlava della Madonnina di Largo Croce, una edicoletta edificata a seguito della visita dei Padri Missionari Redentoristi, avvenuta nel 1954, posta nell’incrocio tra Via Roma e la strada che porta a Corsano e nel ricordo di antiche tradizioni che appartengono ai nostri ricordi, simbolo della nostra tradizione religiosa,fatta di vera fede e semplici cose, ci sentiamo di raccogliere e riproporre l’appello per la sua riedificazione.
Suggeriamo e proponiamo agli attori preposti a ciò di voler creare una nuova edicola, ma questa volta per dare spazio alla statua della Madonna di Medjugorje, donata recentemente alla Parrocchia San Pompilio Maria Pirrotti, dall’ultimo gruppo di pellegrini montecalvesi

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La Valle del Miscano si spopola

Non sono bastati i terremoti del Novecento (1930, 1962, 1980), le macerie del dopo guerra, l’abbandono in massa delle terre da coltivare, la scomparsa dell’artigianato locale, il difficile e lento recupero di un livello minimo di vita dignitosa, una minaccia vecchia (ma sotto nuove forme) si presenta oggi in tutta la sua pericolosità e imponenza per infliggere un altro duro colpo al tessuto sociale della nostra comunità: l’emigrazione intellettuale. Essa rappresenta una sciagura mortale che potrebbe portare col tempo alla scomparsa delle piccole realtà locali, come quelle nostre della Valle del Miscano, che sono costrette a rinunciare alle loro personalità migliori, alle intelligenze più pronte e vivaci e a privarsi dei propri figli più capaci e brillanti, quindi delle loro risorse più preziose.

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La storia della Milano - Taranto

Oggi a Montecalvo Irpino 5° tappa della Milano-Taranto.
I ragazzi di oggi ammirano la grande avventura della PARIGI-DAKAR, ma all’epoca della MILANO-TARANTO i mezzi economici ed i mezzi tecnici non erano certamente in esubero…ma nonostante ciò esistevano manifestazioni come il BOL D’OR in Francia, il TOURIST TROPHY in Inghilterra e la MILANO-TARANTO in Italia.
Uno dei motivi del grande successo della MILANO-TARANTO fu il fatto che chiunque poteva parteciparvi, era sufficiente avere la licenza da conduttore ed una moto “truccata” per l’occasione, oltre al fatto che si correva sulle strade di tutti i giorni.

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La Madonnina di Largo Croce

Era la Madonnina di Largo Croce,posizionata a spartistrada tra la Via Rettifilo(Via Roma) e la Strada per Corsano, un ricordo incancellabile per tutti quelli, che come me, sono nati negli anni cinquanta.
Edificata a seguito della visita dei Padri Missionari Redentoristi, avvenuta nel 1954, la Statuina è stata un punto di riferimento per tutti i Montecalvesi,credenti e non, perché legata alla nostra fanciullezza e perché simbolo della nostra tradizione religiosa, fatta di vera fede e semplici cose.
Era consuetudine fotografare i bambini ai suoi piedi,per una sorte di sana devozione e per cercare la protezione della Santissima Madre e spesso, chi partiva per terre lontane,soleva portarsene il ricordo,convinto che quella Madonnina del Viandante, potesse proteggerne il cammino nella vita.

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