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Santuari mariani: La Regina della Pace

 

IL SANTUARIO

Per la gente è già santuario, per la Chiesa ancora no: bisogna aspettare. Questa è una storia mariana giovane, eppure intensa e, probabilmente, foriera di attenzione tale da poter sperare nell’elevazione a santuario. La chiesa di Santa Maria della Pace, alla contrada Malvizza di Montecalvo, piccolo centro dell’entroterra irpino, vale la pena di raccontarla. Perché ci troviamo di fronte ad una chiesa sorta praticamente dal niente, in dieci anni, dal 1990 al 2000, laddove non c’era nulla. Ed oggi questa chiesa, dalla forma ardita di una nave, si trova in un crocevia cruciale di strade che collegano centri irpini e pugliesi.

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Il Monumento ai Caduti di Piazza Vittoria - Discorso Marchese Susanna

Rovistando tra le carte in cerca di qualche  notizia o documento sulla Chiesa Grecese,per farne partecipe il mio ottimo amico prof. Giovanni Orsogna,impegnato a divulgare e promuovere la nobilissima terra dei miei Avi ,mi sono imbattuto nel libretto  Nicola Susanna  DISCORSO Pronunziato nella solenne inaugurazione del  Monumento ai caduti in guerra in Montecalvo Irpino Il 3 ottobre 1926 con un omaggio alla memoria del figlio Ottavio: Michele Guerrisi nato a Cittanova (RC) il 23/2/1893 e morto a Roma il 29/4/ 1963,a cui la città di Palmi ha dedicato un Museo dove Montecalvo è presente in modo significativo. Commovente il discorso di Nicola Susanna,dei Marchesi di Sant’Eligio,che ricorda il figlio Ottavio,morto nella Grande Guerra,ricordandone l’estro artistico(pittore),magnificando i rapporti con la terra di Montecalvo non solo per i sacri vincoli matrimoniali(Coniugato con la N.D. Anna De Cillis) ma per una affinità storica e libertaria con una terra ricca di ingegni  e  di patrioti,tralasciando garbatamente e finemente i rapporti parentali con l’allora Beato Pompilio Pirrotti.

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Mario Sorrentino - Presentazione - Lo zio d'America

Professor Mario SORRENTINO

Laureato in Lingue e Letteratura straniere presso l’Università di Bologna.
E’ appassionato e cultore di glottologia. Autore di varie pubblicazioni; due di queste dedicate alla sua terra d’origine da cui non ha voluto mai tagliare le radici.
Questi i titoli delle pubblicazioni riguardanti Montecalvo (scritte a due mani con Alfonso Caccese n.1958): “ La comunità romana di Tressanti” e “ La Malvizza: la transumanza, le Bolle, il grano”
presenta l'opera di LOUIS  A. DE FURIA  The Road From  Ariano Irpino (Versione Italiana)

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LU PATRISUONNU

Il sonno letargico era collegato a S. Giovanni Battista, che si festeggia il 24 giugno.

Forse con questa leggenda si voleva indurre i fannulloni e soprattutto i giovani a non poltrire a letto, ma a levarsi presto la mattina, possibilmente all’alba, perché l’estate era ed è tempo di mietitura.
Dato che in passato si mieteva a braccia con falcetto e cannìddri, quattro tutoli di canna per la protezione delle dita della mano sinistra che stringeva il mannello, era essenziale lavorare col fresco, prima che il sole, con la sua calura, rendesse quest’attività faticosa e insopportabile.

Mingo sta per Domenico.

Fonte: Mariantonia Del Vecchio, classe 1922, contadina; trascrizione, traduzione e annotazione di Angelo Siciliano del 1994

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La cappella Carafa torna a splendere

L’arco d’ingresso della rinascimentale Cappella Carafa della chiesa di Santa Maria Assunta è ritornato all’antico splendore grazie ad un intervento di restauro curato dalla soprintendenza ai B.P.S.A.D. di Avellino e Salerno. Il risultato del lavoro è stato presentato sabato scorso durante una manifestazione religiosa alla quale era presente l’arch. Francesco Prosperetti, soprintendente per Avellino e Salerno, che ha sottolineato, nel suo breve intervento, l’importanza del lavoro di restauro anche alla luce dell’opera d’arte che la cappella ospita. Infatti il soprintendente ha evidenziato la pregevolezza della statua della Madonna dell’Abbondanza che trova degna ubicazione nella splendida cappella rinascimentale ed ha parlato dell’efficienza che in questa occasione ha caratterizzato l’intervento dei beni culturali. “Non credo capiti spesso di assistere ad un evento che si è dipanato in breve tempo e che coinvolge le istituzioni – dice Prosperetti – Questo ritrovamento ha avuto da subito il segno di qualcosa di particolare”. Al dott. Giuseppe Muollo, direttore dei lavori di restauro, è toccato il compito di descrivere l’intervento negli aspetti tecnici.

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