E' tempo di fare la "cunserva"

La stagione estiva, soprattutto nelle sue ultime battute, rappresenta il periodo ideale per la conserva casalinga. E’ tempo di fare la “cunserva” o la “salsa” passata di pomodoro da conservare per tutto l’anno. Le famiglie Montecalvesi in questo periodo ottemperano a questo rituale come una liturgia legata all’identità da condividere e tramandare. La passata di pomodoro è una profonda e radicata tradizione meridionale; rappresenta il condimento principale di molte pietanze.
L’usanza di preparare la salsa di pomodoro “fatta in casa” è stata tramandata di famiglia in famiglia e tuttora in molte zone del Sud è considerata un rito, un momento di condivisione. Il buon profumo dei pomodori freschi, la famiglia che si riunisce, i più piccoli che aiutano nei compiti più semplici, passare la giornata insieme all’aria aperta.
Tutti ricordi dell’infanzia, una grande felicità per i bambini che si divertono a lavare i pomodori e giocare con l’acqua e una bella fatica per gli adulti.

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40° Sagra dei cicatielli

La sagra dei cicatielli di Montecalvo Irpino in quest’estate 2013 sta per raggiungere l’importante traguardo della quarantesima edizione. Erano i primi anni ’70 e i componenti dell’allora Pro Loco montecalvese nello studiare nuovi modi di promozione e sviluppo del territorio ebbero l’idea di mettere al centro delle feste e sagre paesane un evento dedicato ad uno dei prodotti più tipici del paese: i cicatielli. Il termine “cicatielli” non è un semplice equivalente in dialetto montecalvese di quelli che sono i cavatelli molisani o pugliesi.
Il cicatiello di Montecalvo ha delle caratteristiche proprie che lo distinguono non solo da questi, ma anche dai “cicatielli” delle zone limitrofe. Si può dire, infatti, che il cicatiello fa parte della comune tradizione gastronomica irpina, essendo un tipo di pasta composto da due soli ingredienti (ragione per cui è definito anche “pasta dei poveri”), come la farina e l’acqua.

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Le nacchere - A Montecalvo “li castagnòli”

Ero innamorato della tarantella, quella arcaica, che ancora persiste al mio paese natale, Montecalvo Irpino (Av), grazie soprattutto all'organettista Liberatore Russolillo, e desideravo due coppie di nacchere, che però gli anziani del paese si tenevano molto strette. Allora mi procurai un tronchetto d’olivo e in una cinquantina di ore serali di lavoro, nel 1992, riuscii a scolpirle. Poi fu problematico trovare i campanelli adatti, perché quelli dei muli, che erano argentati, erano spariti dalle fiere e dai mercati.
Infatti, dato che non vi erano più muli, era crollata la richiesta di questo tipo di campanelli squillanti e quindi era sparito, già negli anni '80 del '900, il tipo di artigianato che li produceva.
La fiera più famosa per la ricerca di questo tipo di campanelli era quella di S. Gerardo a Materdomini.

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Li Diasìlli pi la buonalima di la jummenta

È il primo canto satirico o maccheronico-religioso riscontrato nel territorio montecalvese. Da informazioni raccolte, pare che esso sia stato introdotto a Montecalvo, verso la fine dell’Ottocento inizio Novecento, dai braccianti del paese, che si recavano a piedi, “cu zappa, zarrìcchji, stirràzza e na sacchètta ‘ncuóddru cu na shcanàta di pane, nu pócu di cumpanàggiu e na buttéglia di vinu” – con zappa, ghette, netta zappa di canna e un sacco addosso con una forma di pane, un po’ di companatico e una bottiglia di vino, a una trentina di chilometri di distanza,  a zappare in autunno per la semina, a Torre Nocelle e a Sturno, dove si trattenevano per qualche settimana. È un canto che rappresenta una parodia, più che del Dies irae, di altri canti gregoriani, che i frati erano chiamati a intonare nelle messe funebri o sulle tombe dei defunti, nel giorno dei morti.             

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Be Folk Irlanda

Agosto è arrivato. E con il mese più caldo dell’anno arriva anche l’estate Montecalvese. Quest’anno più che mai, il cartellone degli eventi nasce da una sperimentazione nuova per una piccola realtà come Montecalvo: all’organizzazione e realizzazione delle serate in programma, contribuiranno, infatti, le associazioni varie (e piuttosto numerose rispetto alla non molto “affollata” zona) nate negli ultimi mesi e anni. Sarà proprio una di queste associazioni, Libera Mente, ad aprire il calendario il 3 agosto, nella Pineta Comunale. L’associazione, che può essere definita ormai storica, essendo nata nel 2009, già da anni propone serate ed eventi, la cui ricetta è sempre quella: innanzitutto la buona musica, ma soprattutto la freschezza, la vitalità e l’apporto volenteroso dei giovani iscritti e non.

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