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L'opera di Don Teodoro Rapuano a Montecalvo

S. Pompilio Maria Pirrotti delle Scuole Pie, all’anagrafe Domenico Michele Giovan Battista Pirrotti, di origini nobili, sesto degli undici figli di Girolamo e Orsola Bozzuti, sacerdote e religioso dell’Ordine delle Scuole Pie, nasceva a Montecalvo Irpino (Av) il 29 settembre 1710 e moriva a Campi Salentina (Le) il 15 luglio 1766.
Il 30 settembre 1710, nella Collegiata di S. Maria Assunta in Cielo, annessa al Palazzo ducale, era battezzato, col nome di Domenico.
Ebbe come compare, rappresentato con delega dal padre nel neonato, l’Illustrissimo e Reverendissimo D. Carlo Pignatelli (L’Aquila 1676 - 1734), Vescovo di Minervino dal 1719 e figlio dell’Eccellentissimo D. Pompeo (1632 - 1705), 2° duca di Montecalvo, e come comare la Signora Anna Caggiano di Buonalbergo (Bn). 
Ordinato sacerdote dell’Ordine delle Scuole Pie, il 20 marzo 1734, fu docente a Brindisi, Ortona a Mare (Aq), Lanciano (Ch) e soprannominato “Apostolo degli Abruzzi”.

Oltre che tra i migliori insegnanti dell’Istituto Scolopico in Italia, era educatore dei giovani per l’umano sapere, teologo, taumaturgo, mistico devoto del Sacro Cuore, dell’Eucaristia e della Madonna. Ma il fervore che metteva nella predicazione, gli creava dei nemici e nel 1747 era cacciato da Lanciano. Da allora iniziava il suo calvario di girovago, che durò per venti anni, per varie regioni d’Italia, sino alla fine dei suoi giorni. “Patire, patire e nulla più!” era il suo motto. Dichiarato beato da papa Leone XIII il 26 gennaio 1890, che gli dedicò quattro distici in latino, era canonizzato da papa Pio XI il 14 marzo 1934. Don Teodoro Rapuano, giovane parroco, era assegnato il 3 settembre 1999 ai fedeli di Montecalvo Irpino, facente parte dell’Arcidiocesi di Benevento. È grazie alla sua opera instancabile, che tutte le attività della Parrocchia San Pompilio Maria Pirrotti, sorta il 25 dicembre 1999 dalla soppressione delle due preesistenti parrocchie di San Bartolomeo e di San Nicola, si proiettavano, nel decennio successivo, verso le grandi celebrazioni giubilari del 2009-2010. È, il suo, autentico ‘innamoramento mistico’, molto operoso, per la vita eroica di S. Pompilio e per la Madonna dell’Abbondanza, “Mamma Bella” per il Santo montecalvese, che sono diventate i punti nodali della sua opera pastorale, dell’attività liturgica e di catechesi per promuovere la conversione, la spiritualità e la fede dei Montecalvesi e dei pellegrini che vengono in paese. Probabilmente, il tutto subì una brusca accelerazione quel fatidico 16 marzo 2001, quando, murate in un sottoscala di casa Pirrotti, oggi incorporata nel Museo della Religiosità Montecalvese e della Memoria Pompiliana, furono rinvenute tre statue lignee: la Madonna dell’Abbondanza, S. Lorenzo martire e il busto della Madonna Addolorata. Erano appartenute alla famiglia gentilizia montecalvese dei Pirrotti e, dopo un lungo, delicato e meticoloso restauro, sono tornate alla devozione dei fedeli. Ma, oltre alla suggestione collegata a questo inatteso ritorno, c’è un mistero che riguarda la cinquecentesca statua della Madonna dell’Abbondanza, rivelatosi proprio in sede di restauro: un teschio, ben riconoscibile, nella pupilla vitrea del suo occhio destro. In questi anni, grazie all’opera instancabile di don Teodoro, che intanto è diventato abate, a Montecalvo si realizzava quanto segue: soppressione, il 25 dicembre 1999, delle due Parrocchie di San Bartolomeo e di San Nicola per la successiva istituzione della nuova Parrocchia San Pompilio Maria Pirrotti; consacrazione, il 29 luglio 2000, della Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo; l'inaugurazione, il 13 agosto 2000, del Santuario Parrocchiale della Regina della Pace in Contrada Malvizza; consacrazione, il 9 dicembre 2000, della ricostruita Chiesa di San Nicola presso il castello diroccato di Corsano; arrivo a Montecalvo, nell’agosto dell’Anno Santo, dell’urna con i resti mortali di San Pompilio proveniente da Campi Salentina; nell’Anno del discepolato, visita dell’urna con i resti mortali dell’Apostolo San Bartolomeo; riconsacrazione e riapertura al pubblico, il 23 marzo 2002, della Chiesa Madre, già Collegiata di Santa Maria Maggiore; consentito, dal 25 aprile 2002, il culto della statua di Mamma Bella dell’Abbondanza, ritrovata nel Palazzo Pirrotti il 16 marzo del 2001; presentazione, l’8 marzo 2003, della cappella Carafa restaurata; apertura, l’11 gennaio 2004, della casa delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto; realizzazione del Centro di Pastorale Giovanile, su un terreno ridonato alla Parrocchia il 2 agosto 2005; creazione nel 2005, come vera e propria operazione sinergica con alcuni giovani montecalvesi, della rivista Disputationes Pompilianae, di cui è direttore responsabile Mons. Pasquale Maria Mainolfi, Direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Redemptor hominis” di Benevento; inaugurazione della ristrutturata Cappella di S. Pompilio, il 15 luglio 2007, presente l’Arcivescovo Mons. Andrea Mugione; definizione e istituzione del Santuario Mamma Bella dell’Abbondanza e San Pompilio, inteso come complesso di edifici collocati all’interno del centro storico montecalvese; inaugurazione del Museo della Religiosità Montecalvese e della Memoria Pompiliana, il 17 luglio 2008, unico museo del paese, con sede nel Palazzo Pirrotti di Montecalvo Irpino, casa natale di S. Pompilio, con oltre 450 oggetti sacri e profani schedati dalla Soprintendenza di Salerno e Avellino, riconosciuto poi museo di rilevanza regionale. Il 29 settembre 2005, usciva il N. 0 di “Disputationes Pompilianae”, rivista di approfondimento culturale. Nei successivi 17 numeri usciti in questi sei anni di vita, con il contributo di molti autori, oltre a valorizzare la testimonianza e gli insegnamenti di San Pompilio Maria Pirrotti, ha promosso tante iniziative culturali e pastorali, tra cui quella denominata “Ad Honorem Terrae Montis Calvi”, che è un pubblico riconoscimento ai giovani del paese, che, freschi laureati, danno lustro a Montecalvo. Altre pubblicazioni, promosse da don Teodoro, sono: il calendario annuale; il periodico del Santuario di Mamma Bella dell’Abbondanza e San Pompilio in Montecalvo Irpino (Av), “Sulle orme di San Pompilio”, creato nel 2007, che ha divulgato in questi anni l’attività liturgica svolta e gli eventi organizzati; diversi opuscoli e libri attinenti il santo. La creazione del sito www.sanpompilio.it consente di diffondere le notizie e l’attività parrocchiale per far meglio conoscere, attraverso il web, la personalità e la missione del Pirrotti. Il 29 settembre 2009, si celebrava a Montecalvo Irpino la solenne apertura del Giubileo Pompiliano, per il terzo centenario della nascita di San Pompilio Maria Pirrotti, con lo straordinario concorso di diverse autorità civili, religiose e di fedeli. Il 29 settembre 2010, il Giubileo Pompiliano si chiudeva solennemente con partenza della processione dei fedeli dalla Cappella del Santo, diretta alla Chiesa Madre di Santa Maria per la Concelebrazione Eucaristica presieduta da Sua Eminenza Rev.ma il Cardinale José Saraiva Martins, dell’Ordine dei Vescovi nel Collegio Cardinalizio, con il titolo della Chiesa Suburbicaria di Palestrina, coadiuvato da S. E. Mons. Andrea Mugione e altri concelebranti. Partecipava alla cerimonia, in divisa e col proprio gonfalone, la Confraternita della Gran Madre di Dio delle Scuole Pie di Frascati. Domenica, 13 febbraio 2011, si celebravano, nella chiesa di S. Bartolomeo a Montecalvo, il rito dell’offerta dei gioielli d’oro da parte dei fedeli e la loro fusione, per creare dei lingotti, da parte del maestro orafo di Apice (Bn), Michele Ferragamo, coadiuvato dal giovane figlio Angelo. L’oro ricavato dai gioielli pesava circa 1,8 Kg ed è servito in parte a dorare le due corone d’argento, che, il 9 marzo 2011, sono state benedette in Vaticano da Papa Benedetto XVI nelle mani di don Teodoro Rapuano e di Mons. Pasquale Maria Mainolfi, e in parte per la produzione di campane di bronzo ad Agnone (Is) per la Casa di S. Pompilio, da cui far diffondere un concerto in do maggiore. La statua di Mamma Bella col Bambino era esposta nell’Aula Paolo VI gremita di fedeli provenienti da tutto il mondo, tra cui più di 700 montecalvesi, durante l’udienza generale. Terminata l’udienza dal Papa, i pellegrini montecalvesi, con Mamma Bella e il Bambino incoronati, si recavano a Frascati, dov’erano accolti in Piazza Roma dal Vescovo S. E. Mons. Raffaello Martinelli e dalle autorità civili e militari. Nella Cattedrale, il presule celebrava la Santa Messa, durante la quale erano imposte le Sacre Ceneri sul capo dei fedeli. Tra Montecalvo e Frascati vi è un legame, che è la presenza nella cittadina laziale del Santuario mariano dell’Ordine delle Scuole Pie, voluto da San Giuseppe Calasanzio e di una comunità scolopica con una scuola, di cui è rettore padre Martino Gaudioso, grande studioso di S. Pompilio e amico ultraquarantennale dei Montecalvesi. Per Frascati passò anche S. Pompilio e fu precettore di Enrico Benedetto Maria Clemente, Duca di York, vescovo di Frascati dal 1761 al 1803 e figlio di Giacomo III, re d’Inghilterra che viveva in esilio a Roma.

Il romanzo “Crisci santo

La pubblicazione del libro su S. Pompilio, Crisci santo, pp. 189, pensato come romanzo dall’autore, don Teodoro Rapuano, per le Edizioni Montecalvo 2010, è stato stampato nel marzo 2011 dalla Tipolitografia Borrelli srl, San Giorgio del Sannio (Bn). Tratta della vita del santo e ne illustra l’apostolato riportando anche diversi aneddoti. ‘Crisci santo!’, in dialetto montecalvese, è un’esclamazione beneaugurante ed è il massimo che si possa augurare a un bambino: “Cresci nella grazia di Dio!”. Invece, l’altra esclamazione, ‘Binidica!’, sempre beneaugurante, invoca Dio, affinché sia lui stesso a benedire e ad avere un occhio di riguardo per il bambino. Tuttavia, nella memoria collettiva esistono anche diverse maledizioni in dialetto – che non è il caso qui di riportare – che il maledicente scaglia, invocando l’intercessione di un santo o addirittura di Dio stesso, per provocare del male al destinatario dell’anatema. Su S. Pompilio, che ebbe vita assai avventurosa, a causa delle persecuzioni da parte dei suoi detrattori, esiste un’interessante bibliografia, alcune biografie e la pubblicazione delle sue lettere. Ma è un santo che ha rischiato l’oblio, perché canonizzato a 168 anni dalla morte e perché i compaesani, nonostante la persistenza di qualche aneddoto, l’avevano parecchio trascurato preferendogli altri santi come S. Felice martire, patrono di Montecalvo, la cui urna con le ossa è nella Chiesa Abbaziale di S. Maria Maggiore e fu dono nel 1673 di papa Clemente X a Carlo Pignatelli, duca di Montecalvo, e S. Antonio da Padova. Poi è arrivato don Teodoro, infaticabile, e le cose si sono messe finalmente per il verso giusto. Nel senso che lui non solo ha restituito S. Pompilio con i suoi tanti miracoli al paese natale, ma, come scrive nella “Premessa” del romanzo, invita a scoprire il centro storico del paese come un “reliquiario a cielo aperto, dove i luoghi, le pietre, i vicoli rimasti parlano ancora di lui e dove i tanti riferimenti storici possono essere collocati e ricostruiti facilmente senza troppa immaginazione”. Quindi, don Teodoro invita il lettore a stupirsi di fronte agli eventi soprannaturali, che hanno caratterizzato e riempito la vita del santo, e a liberarci dalla razionalità per cogliere le presenze di cui Dio riempie continuamente i nostri giorni. Il romanzo, con una prosa scorrevole e vivace, in cui non pesano i riferimenti storici, anzi ne sono un corollario essenziale per circostanziare luoghi, fatti e persone, narra la vita di S. Pompilio passo passo, dal primo vagito sino alla Gloria, vale a dire la beatificazione e la canonizzazione, passando attraverso tutti i travagli e le vicende della sua vita terrena. Insomma, questo romanzo contribuisce finalmente a umanizzare il nostro santo. Lo sottrae agli schematismi storici delle biografie, che rendevano la sua figura accostabile con difficoltà anche da parte dei fedeli, e lo colloca alla portata di tutti. Il volume si chiude con i pensieri pompiliani, la cronologia della vita del santo e la bibliografia di riferimento.

(Questo testo, scritto per il Corriere-quotidiano dell’Irpinia, è fruibile nel sito www.angelosiciliano.com).

Zell, 20 luglio 2011 Angelo Siciliano

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