Quando progettavano gli Architetti
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- Categoria: Cronaca
- Pubblicato: Sabato, 06 Giugno 2009 09:16
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
Quando progettavano gli Architetti
Si riporta la lettera a firma dell’Architetto Eugenio Paroletti progettista della Cappella Cimiteriale e della Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo.Il contenuto è per alcuni versi sconcertante ma non stupente,specie per le considerazioni sul paese che sono sempre attualissime e denotano una certa predisposizione genetica all’imbroglio.
L’aspetto positivo è invece che negli anni 30 e dopo il terremoto si comprese che la ricostruzione doveva essere affidata agli Architetti,assicurando una visione estetica ottimale e una continuità prospettica data dall’architettura fascista,ultimo esempio di architettura moderna di scuola oltreché di razionalità Una lezione di stile, specie se si vedono le più assurde e contraddittorie visioni delle case ricostruite dopo i terremoti del 1962 e 1980 ,frutto di un urbanesimo selvaggio che ha distrutto tutti gli spazi verdi pubblici e privati,cementificando le piazze e rimuovendo l’alberatura dei viali sottoposti ad una maniacale manutenzione e/o rifacimento ,come se questa fosse la principale aspirazione dei cittadini .

Gli stati generali dell'ulivo incontrano i cittadini Montecalvesi
In un paese vivo noi ci crediamo. Il 6 e il 7 giugno credici anche tu”. Questo lo slogan lanciato da “La Campana – Alternativa per Montecalvo”, lista elettorale capeggiata da Carlo Pizzillo, in lizza per la corsa alla conquista del comune di Montecalvo Irpino. In questo momento di crisi sia politica che economica, Pizzillo si mostra cauto e realista come sempre. Tra gli obiettivi programmatici proposti i primi posti sono occupati da una sobrietà da restituire alla macchina amministrativa e al potenziamento di alcuni settori strategici per la vita del paese come le infrastrutture turistiche ed agricole. Il compito non è dei più semplici molti sono infatti gli ostacoli da superare soprattutto quello di creare una nuova realtà amministrativa mirata alla crescita culturale e alla fuoriuscita del paese da un isolamento che da molti anni penalizza la realtà socio-economica del paese. La lista, composta per la maggior parte da giovani, mira a ristabilire quei valori imprescindibili