Il vecchio Mbà a…sostituito dai “lasertag”
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- Categoria: Tradizioni
- Pubblicato: Sabato, 14 Settembre 2013 09:11
- Scritto da Nicola Serafino
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Chi di voi non ricorda un gioco fatto da ragazzi in qualunque luogo che fosse disponibile, il famoso Mbà a… ? un gioco di gruppo “mbà fattu a peppu “, “mbà fattu a nicola , tipo nascondino o “acchiappa achiaparella”, fatto con armi di cartone o tutt’al più di legno. Anche questo gioco oggi ha subito una vera e propria rivoluzione dei tempi. Chi vi partecipa non ha più armi di legno o cartone ma vere repliche di quelle vere compreso l’abbigliamento strettamente paramilitare e oggi si chiama “ Laser tag & War Games” ( segnalazione laser e giochi di guerra). Il Laser Tag o Lasertag o Laser Game è un gioco di squadra basato sulla simulazione militare. L'attività simula, tramite attrezzature apposite, combattimenti con repliche fedeli di armi da fuoco, derivate dalle armi da softair ASG, in ambientazioni varie, da quelle urbane a luoghi boschivi, tra squadre avversarie che devono conquistare obiettivi prefissati.
I Lasertag di solito si dividono in indoor (e.g.: il Q-Zar, Xcalibur o Q-Fun), quando è giocato all'interno di aree coperte, o outdoor, quando quest'ultimo è giocato all'esterno. A seconda dell'ambiente dove si svolge e della tipologia dl sistema di gioco, cambiano le tattiche di ingaggio e gli obiettivi da conquistare. Il Lasertag viene utilizzato in alcuni eserciti nell'ambito di addestramento militare.È vietato il contatto fisico con l'avversario e l’uso di qualsiasi arma o oggetto che potrebbe recare danno all’avversario. Ogni giocatore è munito di un’arma a raggi infrarossi (totalmente innocui) collegata a dei sensori posti generalmente sul capo o sul corpo. L’obiettivo del giocatore è quello di sparare a tali sensori fino all’eliminazione dell’avversario che sarà inequivocabile poiché manifestata dall’accensione dei suddetti sensori e dall'emissione di un segnale acustico. L’eliminato si allontanerà quindi dalla zona di gioco per non creare disagio a compagni ed avversari e sarà tenuto a mantenere un atteggiamento corretto evitando di comunicare con loro. Un nuovo gioco in sostituzione dei vecchi giochi di quartiere. Solo che lo si va alla ricerca di posti isolati e adatti ad uno scenario di guerra. Il 15 settembre prossimo una cosa del genere andrà in scena in una zona dove nel passato c'era tanta gente mentre oggi e' un deserto “lu fuossu palummu”. Interessante scoprire quei luoghi dove ora regna la fauna e la natura con la forte presenza di cinghiali selvatici e volpi e uccelli di ogni genere. Ricordo da bambino quando con mio nonno Nicola passavo le sere d'estate durante la mietitura e la "carratura" del grano dormivamo li giù nel pagliaio, e sentivamo il canto degli uccelli e il raglio degli asini accompagnato dal canto del gallo a fiorir dell'alba. Poi, è ancora stampato nella mia memoria il ricordo del profumo del sugo che nonna Agnese faceva sulla brace fra due pietre e quando con nonno verso il suonar del campane di mezzogiorno rientravamo lo gustavamo con un profondo piacere e dopo un goccio di vino a dormire fino al pomeriggio verso le cinque dopo il suono del campanile di S. Maria riprendavamo il lavoro fino a tarda sera. La sera con il lume della candela e dopo la cena “insalata e peperoni fritti” con pane fatto da nonna tra il suono della natura e il canto delle cicale mi addormentavo con nonno su un tavolato nel "pagliaro", il letto croccante , il materasso era pieno di "carucchili" e ogni volta che mi giravo si sentiva il rumore , ma la notte passava in fretta per la fatica del giorno e il piacere di stare con nonno che ogni anno mi prometteva la bicicletta ,che non arrivò mai. Per questi motivi di quei luoghi ho un simpatico ricordo e un forte legame , oggi e molto interessante vedere che numerosi giovani quasi per gioco riscoprono quei luoghi di vita passata per attività sportive e ricreative , penso che la zona è una delle zone più naturali e armoniche che Montecalvo racchiude a quattro passi dal centro storico e dal paese e in adiacenza al fiume “miscanello” che serpenteggia per tutta la valle fino ad isca delle rose.{jcomments on}
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Nicola Serafino