Conti e Duchi
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- Categoria: Storia
- Pubblicato: Giovedì, 10 Aprile 2003 21:17
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Periodo spagnuolo: Conti e Duchi che si succedono a Montecalvo sino a noi.
E siamo al periodo post-aragonese. I tempi erano completamente mutati e le cose politiche del regno erano in ribasso. Questo nuovo periodo, nei primi albori del secolo sedicesimo, si apre con la serie dei vicerè per il nostro regno, ora divenuto una provincia spagnuola. Fino a quel tempo Napoli era stata sede regia: non fu più così sotto il nefasto, malefico, sciagurato dominio spagnuolo - asburghese. Ferdinando il Cattolico, dopo una breve permanenza nel regno fece ritorno nella Spagna, ove la sua presenza e 1’opera sua erano necessarie, affidando per primo, il governo del reame ad un vicerè. Carlo V degli Asburgo, prendeva l’eredità delle Spagne, e malgrado le mire di Francesco I° di Francia , dopo la morte di Massimiliano, venne eletto imperatore dai principi della Germania superando ancora con la forza e con l’intrigo tutte le opposizioni che si frapponevano per il possesso di tutti gli stati. Quanto al nostro regno, esso mutò del tutto la sua posizione per il mutare degli eventi cennati - ed abbiamo nella storia le triste fasi dei vicerè originari della Spagna , di cui sono ben noti i loro sistemi. Così le nostre provincie meridionali passarono attraverso alternative di soprusi, di feroci dispotismi, di prepotenze, di rappresaglie e di durezze di ogni sorta per un periodo di oltre due secoli.
Non è necessario esporre le varie fasi del governo vicereale, per conoscere che fu un’ epoca di assoluto servaggio e di sfruttamento fu una vita infelicissima sotto ogni riguardo, fu uno stato caotico e deleterio permanente. Ed ora siamo ai diversi possessori di Montecalvo, di ducale e comitale memoria.
In anno 1527 per la morte di Sigismondo Carafa successe Gianfrancesco suo figlio e nel 1555 per la morte di questi subentrò Giambattista suo figlio, che in anno 1562, contemplatione in matrimonii contratto tra suo figlio D. Francesco e D. Antonia De Cardines gli donò le terre di Montecalvo, Corsano, con Bagliva e Mastrodattia ,banco della giustizia e la cognizione delle prime e seconde cause - ut in quinterno 59 -fo!. 20. - Questo Giambattista fabbricò la Cappella del S cramento in S. Maria, come risulta dalla iscrizione che ivi leggiamo: Ioannes Battista Carafa Comes Montis Calvi - Optimis parentibus, ac omnibus Comitibus - Sacellum posuit MDLVI.
Il suddetto Francesco Carafa dei Conti di Montecalvo comprò dalla Regia Corte la terra di Apice per ducati 46 mila il 15 Nov: 1571 (Alf. Meomar tini - Apice p. 99.) - Sino al 1594 i Carafa possedettero Montecalvo. In anno 1594, ad istanza dei creditori del Conte di Montecalvo, fu per ordine del S. Consiglio esposto venale la terra di Montecalvo e rimase a Carlo Gagliardi per ducati 80600 ut in quint. 14 -fol. 20- Istrumento per il Notaro Bartolo Giordano di Napoli - convalidato da re Filippo III, di Spagna, con diploma del 28 Settembre 1594; il conte de Miranda vicerè di Napoli, dette il regio exequatur, ai 19 Dicembre - anno medesimo.
Nell’anno 1602, il detto Carlo Gagliardi - per convenzione avuta tra Cesare e Scipione, suoi fratelli, rifiuta a favore di Cesare 2° genito, la terra di Montecalvo e nel 1606 il medesimo Carlo, denunzia la morte di Cesare suo fratello e ritornò la terra allo stesso Carlo, il quale dal nominato Filippo III di Spagna, ottenne il titolo di Duca di Montecalvo con un diploma del 2 Luglio 1611. (Vedi Ricca p. 107 volume III.)
Nel 1624 per la morte di Carlo, accaduta ai 21 Marzo - Montecalvo passò ad Isabella Gagliardi, unica sua figlia ed erede la quale maritatasi con Giambattista Pignatelli, Marchese di Paglieta gli trasferì il dominio per linea su la Badiale Chiesa Matrice, che eretta in Collegiata ,con la dote della detta Chiesa matrice le fu fatto assegno di docati 600 annui, come sopradote.
In anno 1669 , die XVI. Novembris, Isabella Gagliardi, vedova del detto Giovan Battista Pignatelli e Duchessa di Montecalvo , fa rinunzia del feudo di Montecalvo a favore di Carlo Pignatelli, suo figlio primogenito, in Napoli (Istrumento rog. per il Notaro, Ioseph Montefusco).
Detto Carlo morì nel 1695, e successe Pompeo, che venne meno ai vivi, nel 1705. Prese l’eredità Giambattista, morto nel 1715 , indi l’altro Pompeo, sceso nella tomba nel 1754 , succedendogli Carlo, che morì nel 1781.(Abolizione della feudalità, ann: 1809 -)
Giovanni Battista Pignatelli conservò l’eredità per alquanti anni morì nel 1827 anno in cui prese il titolo Giuseppe Pignatelli, morto nel 1842 , passando il detto titolo a Carlo Pignatelli, morto nel 1878. Vi fu anche un Giuseppe Pignatelli del detto Carlo,premorto al padre, nel 1870. Il titolo di Duca di Montecalvo toccò al di lui figlio Carlo , il quale, impalmò la signora Maria Fesenko , slava verace, figlia di Giovanni, Consigliere di Stato dell’impero Russo. Questi signori, ebbero tre figli: Giuseppe, Maria ,Giovanni.
Meriterebbe un cenno speciale il prezioso Archivio di Casa Pignatelli, riordinato, intelligentemente, dopo 10 anni di lavoro, dal Duca Carlo Pignatelli, erede del titolo e di una parte della proprietà, che i suoi antenati avevano in Montecalvo. Esso è di notevole importanza, perchè rivela notizie e date precise , utili non solo per la storia locale, ma pure a quella di molti altri paesi meridionali.