Feriae Augusti (riposo di Augusto)
- Dettagli
- Categoria: Storia
- Pubblicato: Giovedì, 15 Agosto 2024 13:18
- Scritto da Alfonso Caccese
- Visite: 46
Feriae Augusti (riposo di Augusto)
Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina feriae Augusti (riposo di Augusto) indicante una festività istituita dall'imperatore Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle esistenti e antichissime festività cadenti nello stesso mese, come i Vinalia rustica o i Consualia, per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. L'antico Ferragosto, oltre agli evidenti fini di auto-promozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane per fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti. Nel corso dei festeggiamenti, in tutto l'impero si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, buoi, asini e muli, venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. Tali antiche tradizioni rivivono oggi, pressoché immutate nella forma e nella partecipazione. (da Wikipedia). Il 15 agosto la Chiesa celebra la figura e la memoria di un nutrito numero di beati e beate, ma, soprattutto, commemora l’Assunzione della Beata Vergine Maria. Il giorno di Ferragosto è di grande importanza per la liturgia cattolica soprattutto per questa solennità, voluta fortemente da papa Pio XII, che la istituì ufficialmente il 1º novembre 1950. Il Papa in questo modo sancì come verità religiosa, come dogma cristiano la salita in cielo della madre di Cristo, che conservò incorrotto il proprio corpo dopo la scomparsa terrena. Si tratta di un dogma che anticipa la dottrina cristiana della resurrezione della carne, ossia del ricongiungimento del corpo dei defunti con l’anima dopo il Giudizio universale.
Tra le motivazioni che spinsero il Pontefice alla proclamazione figura la singolarità della condizione della Santa vergine, che priva del peccato già sulla terra, in virtù dell’Immacolata concezione, meritava l’assunzione in cielo e la vittoria sulla morte prima del Giudizio universale, differenziandosi dal comune destino umano e condividendo la sorte del figlio. Il dogma dell’Assunzione di Maria, prima della sua proclamazione ufficiale, era molto presente nella tradizione cristiana. Grande e indiscutibile importanza ha assunto tale solennità per la devozione popolare, rendendo il 15 agosto uno dei giorni più significativi del calendario liturgico. Numerosi, infatti, sono le feste religiose e gli eventi che nel mondo cristiano celebrano la salita in Paradiso di Maria. In Italia molti centri e paesi, soprattutto del Sud, dedicano manifestazioni e processioni alla Madonna assunta in cielo. A Siena, ogni anno, il Palio del 16 agosto viene corso in onore della Santa vergine. Ad Avellino si assiste a un susseguirsi di feste e cerimonie per la Madonna nei giorni che vanno dal 26 luglio al 15 agosto. Alla mezzanotte di quest’ultimo giorno la popolazione festeggia con maestosi fuochi d’artificio. A Fontanarosa, il rito propiziatorio della tirata del “carro” e Montecalvo Irpino? Anche se annovera tra le sue chiese la Chiesa Collegiata dell’Assunta (chiesa più importante del paese), non ricorda una grande tradizione di solenni festeggiamenti. Un paliotto recante l'immagine dell'Assunta con ai lati lo stemma dei Pignatelli nella cappella di S. Maria del Suffragio, all’interno della chiesa ne ricorda la devozione dell’illustra famiglia nobile montecalvese. Ricordi un po’ più vividi appartengono ad alcune tradizioni della civiltà contadina, come ci ricorda il poeta-scrittore locale Angelo Siciliano, in una delle sue poesie dialettali: Padroni e Guarzuni .
“Quand’era tempo di mietitura, i mietitori, dopo pranzo, si mettevano sui ferri
della piazza, col caldo e aspettavano, I padroni delle masserie arrivavano sulle giumente: ploc-ploc, sui basoli della via. Col dito o la punta della frusta, indicavano: « Tu, tu e tu, domani venite da me, a mietere con le spese ». Le mezze falci (incapaci) non erano assunte. Il padrone con la masseria grossa, assumeva una squadra di uomini che si davano da fare nel campo. Per pranzo: una caldaia di gnocchi e ragù con la cotica. Diceva zia Rosa, la moglie del padrone: « Se ci fiocca (formaggio) non ci piove (ragù), sulla polenta ». Finito di mietere e di trebbiare, il quindici agosto, uomini maturi e ragazzi sceglievano il padrone, per andare garzoni e fare i bifolchi dietro le mucche o i pecorai per un anno intero. Tutto per le spese, qualche soldo e un maialetto. A Santa Maria, l’otto settembre, si poteva cambiare padrone. Ogni quindici giorni, tornavano in paese, gli uomini dalle mogli e i ragazzi dalle madri. Con le migrazioni, dopo il Sessanta, i garzoni hanno preso altre strade. Qualcuno si è fatto i soldi e la masseria si è comprata dal padrone di una volta, Nella stalla, ora c’è un trattore per arare; il latte si compra in negozio, il grano si miete con la mietitrebbiatrice il fieno si fa con la falciatrice. Di notizie più antiche non ne abbiamo ed è un peccato non poter raccontare di una festività e tradizione molto radicata in tutta l’Italia e particolarmente nel sud e da noi passata quasi inosservata. Immaginiamo che riti propiziatori siano stati in uso anche tra i nostri contadini nel lavoro quotidiano dei campi ma non possiamo giurare sul loro legame al “Feriae Augusti”. Azzardiamo l’ipotesi che i molti terremoti succedutisi nell’arco di secoli, non solo abbiano sconvolto la morfologia del paese ma anche la ritualità e le tradizioni ad esse legate, trascinandole nel buio nero della storia. Ma tornando all’oggi, il 15 Agosto Montecalvese ha assunto una connotazione più squisitamente folcloristico con manifestazioni tipiche locali che poco hanno di antico e tradizionale e per niente connesse alla solennità della Madonna Assunta in cielo.
17-08-2013
Alfonso Caccese
Ferragosto è la festa che spacca l’estate. Una soglia psicologica. Ma quale significato ha questa data, quale la sua storia profonda e millenaria?
Il termine ‘Ferragosto’ è la trasformazione linguistica della locuzione latina Feriae Augusti (il riposo di Augusto), festività voluta dall'imperatore Augusto (18 a.C.) che arricchiva un ‘palinsesto’ (si direbbe oggi) di appuntamenti già esistenti: i Vinalia rustica e i Consualia. Agosto (il nome del mese non è caso), già all'epoca dell'antica Roma, era dunque un periodo di festeggiamenti. I Consualia erano le manifestazioni che celebravano la fine dei lavori agricoli, dedicate a Diana o a Conso, dio della terra e della fertilità. Ma non solo. Era venerato anche Vertumno, Dio delle stagioni e della maturazione dei raccolto.
Gli ‘Augustali’, in sostanza, furono necessari dopo le grandi fatiche delle settimane precedenti. Un pò per politica, un pò per tradizione. Niente di più, niente di meno del concetto moderno e attuale del Ferragosto (ma senza giornate sulle spiagge, cocktail, party, sdraie, ombrelloni, selfie).
In tutto l'Impero si organizzavano corse di cavalli: buoi, asini o muli, cioè gli animali che accompagnavano il lavoro dei campi, venivano agghindati con fiori e ornamenti. Tradizioni e intenzioni che rivivono ancora oggi. Il "pallium", il drappo di stoffa che veniva consegnato come premio ai vincitori delle corse di cavalli, nel corso dei secoli ha saputo mantenere viva la sua consegna, ad esempio, nelle tante competizioni che proprio in questi giorni sono organizzate in centinaia di Comuni italiani e principalmente a Siena, con l’arcinoto "Palio dell'Assunta".
Fare gli auguri in occasione del periodo agostano era di uso comune anche nell’antichità, ove i lavoratori usavano farli ai loro padroni, ottenendo in cambio una mancia. Lo spostamento della festa al 15 agosto si deve alla Chiesa Cattolica, che volle far coincidere la ricorrenza laica, sopratutto intorno al VI secolo, con l'Assunzione di Maria.
Secondo questa tradizione, Maria, madre di Gesù, terminato il corso della vita terrena, viene accolta in Paradiso, sia con l'anima che con il corpo. Un differente approdo rispetto agli altri Santi, i quali hanno raggiunto la beatitudine senza la corporeità. Questo spiega le numerose apparizioni di Maria nel corso dei secoli e ciò è possibile perché, secondo la Chiesa, la Madre di Cristo è anche l'unica persona ad essere preservata dal peccato originale, con una logica che scaturisce anche nel dogma dell'Immacolata Concezione, proclamato da Papa Pio IX nel 1854, e giunto dunque anticipatamente rispetto a quello dell’Assunzione stessa, voluto solo nel 1950 da Pio XII.
Nella costituzione apostolica Munificentissimus Deus ("Dio generosissimo"), si scrisse: «Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo.erciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica".
Un aspetto particolare: i cristiani ortodossi e armeni celebrano, nello stesso giorno, la 'Dormizione di Maria'. L'uso del termine differente include che Maria non sarebbe veramente morta, ma sarebbe soltanto caduta in un sonno profondo per essere poi assunta in cielo.
Un momento di unione tra Oriente ed Occidente, per una delle solennità dalla radici profondissime e che oggi è tra le più importanti della fede cristiana.
I visitatori dal 30/11/2002 fino ad oggi sono: