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Ai compagni e amici di Montecalvo

Ai compagni e amici di Montecalvo,

Subito dopo la sconfitta elettorale del 13 giugno 2004 della Campana, nelle amministrative comunali di Montecalvo, ho affermato che i partiti rappresentano la famiglia.
Come luogo di confronto tra persone che hanno in comune un’ideologia politica, come fine la crescita culturale, la partecipazione alle iniziative, l’elaborazione di proposte politiche, non necessariamente legate al consenso elettorale.
Diversamente le liste civiche sono come le amanti Un mezzo per raccogliere intorno ad un cartello elettorale più consensi, per creare un’alternativa di governo.
Questa mia affermazione non è piaciuta ai dirigenti della 
Campana.
Vorrei precisare che la mia affermazione nasce da un’attenta analisi sviluppata tra gli elettori, i quali ritengono un errore aver costruito un soggetto trasversale.
La lista della Campana nasce per ridare alla Sinistra la possibilità di amministrare il paese.

Poi in corso d’opera, per aumentare i consensi alla lista, si è consentito l’inserimento di forze e soggettività estranee alla formazione culturale della sinistra. Questo allargamento, è stato visto dagli elettori della sinistra, ma soprattutto da quello di Rifondazione , come un tradimento all’accordo sottoscritto in data “31 marzo 2004.”. Gli stessi ritengono che si sia anteposto l’avidità alla ragione, la voglia di protagonismo al pragmatismo, il facile al giusto, la confusione alla costruzione di un progetto unitario. Allora? Possiamo continuare un’esperienza che per diverse ragioni non è stata vincente e che ha segnato il fallimento della Sinistra? Possiamo Noi Comunisti ancora alimentare la crescita del trasversalismo? Possiamo consentire alla Campana di trasformarsi non solo in un soggetto alternativo alle forze della maggioranza ma anche ai partiti che l’hanno creata? Rifondazione si è interrogata, ma i Diesse e PDCI? Per le ragioni descritte ma soprattutto la perdita di visibilità del nostro partito, il Comitato Direttivo del Circolo Territoriale di Montecalvo del Partito della Rifondazione comunista ha avviato da qualche tempo, una riflessione sulla necessità di creare un gruppo consiliare del PRC: per sviluppare politiche sociali coerenti con il nostro agire politico; per uscire dalla logica del personalismo; per ridare dignità ad una forza che ha dato un contributo allo sviluppo del nostro paese; per rilanciare l’azione politica sul territorio. Mi chiedo! Tutto questo è possibile se restiamo nel gruppo consiliare della Campana? Dico di no! La questione della farmacia comunale è la conferma. Ho posto l’accento sull’esigenza di ritenere la farmacia comunale un  bene pubblico, da non privatizzare; in linea con le posizioni del PRC.  Il  Gruppo consiliare d’opposizione invece di votare mia proposta alternativa anche diversa da quella del PRC, è caduto in una forma d’astensionismo infruttuoso e accondiscendente. L’astensione non è comunemente come si ritiene un non voto, ma al contrario è un voto a favore, soprattutto se non sono di conforto i numeri. In quest’ottica è preoccupante la posizione della nostra referente istituzionale, che non solo non ha rimarcato la contrarietà del PRC alle privatizzazioni dei beni pubblici, ma addirittura, su questo punto, si è astenuta insieme al gruppo di minoranza. A questo punto la domanda nasce spontanea: era meglio l’opposizione costruttiva del PRC finalizzata al bene di Montecalvo, oppure una minoranza mielosa che rappresenta soggettività e non più posizioni politiche? La “Seconda Conferenza della Campana”, che sì è tenuta al cinema Pappano , ha confermato che le mie riflessioni non sono strumentali . Il mancato invito a Rifondazione Comunista è la conferma che la Campana non vuole fare un passo indietro sul trasversalismo . Ancora, il capogruppo della Campana, dice: “Non lasciate che la politica, la facciano i mediocri”, è un affermazione chee tradisce  una presunzione e una  autoreferenzialità assolutistica e classista. Mi chiedo chi sono i mediocri e come vengono individuati? Asserire che allo stato attuale non ci sono contrasti all’interno della Campana, è un puro eufemismo.

Il contrasto scaturisce:

-dal mancato rispetto degli accordi programmatici pre-elettorali,

-dal mancato coinvolgimento dei partiti (e non dalle singole soggettività)

- dalla mancata partecipazione alle iniziative del Partito della Rifondazione Comunista,

-da quello evidenziato nel sito internet www alternativapermontecalvo.it alla voce chi siamo.

La conferma di tutto ciò, asserisce che dal primo momento si è pensato di costruire un soggetto elettorale al di fuori dai partiti. Questo è grave.!

Segretario del circolo territoriale P.RC.

Pompilio Albanese

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