Intitolazione sala consiliare a Francescantonio Panzone
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- Categoria: Politica
- Pubblicato: Martedì, 04 Settembre 2012 09:21
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COPIA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE n - - 120 del 03.09.2012
Premesso che: questa Amministrazione ha completato i lavori di sistemazione della Sala Consiliare presso la sede comunale e che è intenzione effettuare una manifestazione di inaugurazione;
nel corso degli anni e precisamente dal 1952 al 1960, questo Ente ha avuto come Sindaco una figura esemplare di uomo politico, animato da forte spirito di servizio presso la cittadinanza il cui nome è Francescantonio Panzone (n. 1920 m. 1993), il cui ricordo è ancora vivo e presente nella Comunità Montecalvese.
Delibera di intitolare la Sala Consiliare del Comune di Montecalvo Irpino alla memoria del già Sindaco Francescantonio Panzone ( n.1920 e m.1993 ) che lo ha visto esercitare tale carica dal 1952 al 1960;
segue biografia
Breve biografia di Francescantonio Panzone
Francescantonio Panzone, nacque a Montecalvo Irpino il 5 settembre 1920 dal geom. Luigi e da Donna Italia Cesarini, dopo aver frequentato l'Istituto Magistrale di Cava de' Tirreni (Salerno), conseguì il Diploma di Abilitazione Magistrale. Giovanissimo e orfano di padre, partecipò alla Campagna di Russia nella Seconda Guerra Mondiale con il grado di Sottotenente. Con una disastrosa e rischiosissima ritirata, riuscì a ritornare al paese natale, dopo essersi rifugiato per diversi mesi nella cittadina di Fossano (Cuneo), presso una generosa famiglia alla quale il giovane Ufficiale rimarrà sempre riconoscente. Al suo rientro a Montecalvo , paese ormai logorato dalla povertà e dalla miseria di tanta gente sfruttata e afflitta dai soprusi di pochi potentati, non esitò un attimo a schierarsi dalla parte dei deboli, quasi fosse animato da una sorta di attrazione verso isofferenti. In questo slancio generoso, fu compreso e aiutato da una delle più nobili figure montecalvesi, il farmacista dr. Pietro Cristino, uomo umiliato e perseguitato dal regime fascista. Attraverso la lettura di libri e di giornali - segnatamente l'Avanti, custodito in clandestinità dal vecchio farmacista - Francescantonio Panzone si avvicinò alla politica e ad un preciso partito politico al quale rimarrà fedele, senza tentennamenti né cedendo a meschini tentativi ricattatori, per tutta la vita. Da socialista partecipò alla prima competizione elettorale nel 1946, quella relativa al Referendum sulla Monarchia. Fu proprio in questa circostanza che l'ex Ufficiale Francescantonio Panzone subì la radiazione dall’Elenco degli Ufficiali in Congedo, perché in un comizio elettorale aveva "denigrato" la figura di Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III, definendolo "complice del regime fascista"; il provvedimento non lo turbò più di tanto, essendo egli alieno da ogni interesse militaristico. Ma fu anche sintomo del clima aspro che in quegli anni in Montecalvo si respirava, perché la sola idea che un figlio della media borghesia, quale egli era, potesse schierarsi politicamente dalla parte dei "cafoni" (in realtà poveri e sfruttati braccianti) 'destava scandalo e poteva costituire un esempio rischioso per i giovani che si avvicinavano agli studi superiori in quegli anni di risveg!io del senso civico e di esigenza di democrazia. Francescantonio Panzone fu il protagonista della vita politica locale e, per il P.S.I., di quella dell'intera Provincia di Avellino, ottenendo riconoscimenti dal Comitato Centrale del suo partito e dallo stesso Segretario Nazionale Pietro Nenni: La vicinanza al mondo contadino spinse il giovane Sindaco, tra la fine degli anni '40 e agli inizi degli anni '50, ad assecondare un modo spontaneo dei braccianti mirato alla conquista di qualche giornata lavorativa nelle aride campagne della Malvizza. I massari reagirono anche armati di fucile. Francescantonio Panzone, fu qosì considerato un istigatore del "moto rivoluzionario' e fermato presso la Caserma dei Carabinieri. Una reazione popolare immediata a tale provvedimento restrittivo, fu sedata solo grazie alla rassicurazione data dallo stesso Sindaco che, affacciatosi al balcone della Caserma, invitò la folla a tornare a casa, perché la sua incolumità veniva assicurata comunque. Per poco non si verificò una tragedia che fu evitata anche grazie all'equilibrio delle forze dell'ordine. In realtà si viveva in quegli anni, un clima veramente esplosivo con potenziali rischi di fatti tragici. La sindacatura di Francescantonio Panzone, va collocata in questo ambito per poterne comprendere la rilevanza. Saranno infatti la personalità e l'impegno del giovane Sindaco che attenueranno le asprezze politiche nel paese: uomo onesto, disponibile, aperto al dialogo, Sindaco di tutti e per tutti, buon padre di famiglia, sebbene di giovane età, per i cittadini, al di là delle coloriture politiche. La trasparenza della Casa Comunale era a tutti nota. Si venne così instaurando in Montecalvo un esempio di Amministrazione umana, aperta al confronto e dichiarata alla migliore condivisione con tutti i montecalvesi. Un esempio e un modello s soprattutto per le future Amministrazioni, compresa quella di oggi. Sindaco di fatto, prima ancora che di diritto nella formalità elettiva, avendo egli supplito Pietro Cristino, che, di età avanzata e in cagionevoli condizioni di salute, delegò le funzioni a colui che ormai era destinato ad assumere la eredità politica, Francescantonio Panzone, ottenne consensi unanimi, anche dai suoi avversari politici, che ne apprezzarono lo stile di vita e la rettitudine morale. Sostegno dei poveri e dei malati nella misura in cui le precarie disponibilità economiche comunali lo consentivano, servendosi anche dei canali dell’ECA (Ente Comunale Assistenza). Colloquiava con i montecalvesi di ogni ceto sociale non solo nel proprio ufficio, ma in ogni dove, per strada, al bar, nella propria abitazione che era aperta a tutti. Alternava l'insegnamento all'attività di Sindaco. non trascurando il suo impegno di padre affettuoso e attento vero i suoi numerosi figli, educati con il suo esempio di uomo retto e probo. Nel 1961 si trasferì a Firenze con la sua famiglia, la moglie e quattro figli: Gina, Italia, Sergio e Valeria. Antonella vi nascerà poco tempo dopo. Nella città toscana, si dedicò all'insegnamento e seguì i figli negli studi, pur non trascurando l'impegno politico nel suo partito. Il distacco fisico dal suo paese, non attenuò l'interesse per Montecalvo, di cui continuò a seguire il succedersi degli avvenimenti. Negli anno'80, vi tornò a vivere con la moglie Gelsomina Di Florio. Un terribile male lo portò alla morte il 3 luglio del 1993. La sua scomparsa, ad appena 73 anni, lasciò nello sconcerto l'intera cittadinanza. Ancora oggi, il paese lo ricorda come il Sindaco di Montecalvo: dai più vecchi a quelli più giovani, tutti associano il nome di Francescantonio Panzone a quello di Sindaco per eccellenza.
Foto: Franco D'Addona
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