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Antonio Cardillo risponde al sindaco Di Rubbo

IL SINDACO INFORMA I CITTADINI

In una logica di trasparenza ed efficacia comunicativa avrei preferito limitarmi, a questo punto della gestione amministrativa, ad informare i cittadini circa le principali iniziative assunte nella graduale realizzazione del programma, dalla maggioranza degli elettori condiviso e promosso nell’ultima competizione elettorale. Nel contempo mi vedo costretto, però, a ricordare a chi non se ne è ancora reso conto che la campagna elettorale è finita da un pezzo. Mi pare logico e comprensibile rimaner delusi da una bocciatura popolare in un confronto dal quale ci si era illusi di uscirne sicuramente vincitori, ma col passar del tempo, razionalmente, e civilmente, e dopo la bocciatura Giudiziaria da parte del TAR, si dovrebbe prendere atto della realtà e, nell’interesse collettivo, predisporre un piano d’opposizione veramente utile alla causa comune. Da un oggettivo punto di vista politico o, se vogliamo, più squisitamente elettorale, non ho dubbi che questa situazione torni a vantaggio mio e della coalizione che rappresento, ma nell’interesse comune invito l’opposizione, e principalmente i loro capi, materiali e spirituali, a svolgere una parte più consona ai loro rispettivi ruoli. La costituzione di un sito internet, di per sé meritoria e degna dei nostri complimenti, ben utilizzato allorché, come nel caso del contributo.

Non pensavamo fosse possibile… che ci trova totalmente d’accordo sulla necessità di intensificare controlli e vigilanza sull’utilizzo delle pubbliche strutture, o nello sprone al tentativo di recupero della nostra pineta, perde tutta la sua carica, innovativa e promozionale, allorché diventa occasione di aridi proclami e patetici tentativi per dimostrare una ragione scarica di contenuti e votata alla difesa di un vuoto involucro che si vuol far passare come strenua difesa di fantomatici diritti violati. Quando un sindaco per sfuggire al confronto democratico eccetera, eccetera, eccetera.

Smentisco nel modo più assoluto la mia sottrazione alle responsabilità che derivano dal guidare le sorti della nostra comunità, e tra queste annovero non solo quella del confronto, ma anche quelle dell’ascolto e dell’incontro. Ben lo sa, questo, il capo spirituale a cui si potrebbe chiedere di rendere nota la corrispondenza intercorsa tra Lui e questo Comune in occasione di un importante civico appuntamento.

Dovremmo essere sempre più sorpresi e frustrati afferma il dottor Pizzillo, ed invece, continua, siamo sempre più incazzati , ce ne eravamo già accorti…, e determinati in quello che riteniamo essere, ormai, il nostro ruolo, quello di frati guardiani di quest’amministrazione che ci sta totalmente deludendo… Cosa dire di questa estesa riscoperta religiosa che dal soffio secolare si sposta, ora, allo spirito araldico francescano? . E’ con delusione, invece, che denunzio l’assenza dell’opposizione all’ incontro culturale tenuto al Cinema Pappano in occasione della Fiera di Santa Caterina, ed entro, quindi, nel merito del programma amministrativo. Peccato che un così importante appuntamento sia stato disertato precludendosi possibilità ed opportunità per entrare nel vivo di proposte concrete per la rinascita economica e culturale della nostra comunità. E’ vero, e lo ritengo auspicabile, che rapporti costruttivi si possano intrecciare nelle sedi istituzionali, come il Consiglio Comunale, o di partito, ma altrettanto idonei, per una comune costruzione sociale, sono convinto che siano i momenti ove la cultura si eleva al di sopra delle beghe, dei rancori e dei livori derivanti da una mancata elezione a sindaco.

E sono dispiaciuto anche per quei giovani socialmente impegnati, preziosa ed imprescindibile fonte vitale per una comunità come la nostra, attraversata dai noti gravi disagi, che, non me ne vogliano, esprimo solo il mio punto di vista, opinabile o non condivisibile, rischiano di perdere la loro genuinità sotto la cappa di una campana che, in barba ad ogni logica, li vuol convincere di essere un movimento apolitico. Ed intanto fondano associazioni nella stessa sede della Campana affidando al suo sito internet ufficiale il frutto del loro sincero ed apprezzabile impegno, e all’ex candidato a sindaco il compito di smistare la loro posta indirizzata al Comune di Montecalvo. Però, sono un movimento apolitico. Al di là di questa doverosa precisazione, comunque, sono felice che si possa contare su forze giovani che, in ogni caso, assicurano vitalità culturale al nostro paese.

Ed è appunto su una concezione moderna di cultura legata all’economia, che quest’amministrazione sta puntando per la realizzazione del suo programma.

E parlo di iniziative concrete già assunte e di primi risultati visibili. Parto dall’ultimo convegno, quello disertato dall’ex candidato a sindaco.

Riprendere un appuntamento radicato nel nostro tessuto socio-economico, aggiornandolo in una moderna visione di cultura e mercato, per renderlo occasione di rilancio turistico e commerciale: questo è uno dei principali obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere con il rilancio della fiera di Santa Caterina.

Era necessario, in questo contesto, partire puntando su un prodotto di largo consumo, capace di far da volano per lo sviluppo di un settore più vasto, legato alla nostra storia e alla nostra tradizione e già largamente conosciuto ed apprezzato su un mercato non solo locale.

Il prodotto pane ci è parso il più rispondente a queste caratteristiche.

Di qui l’adesione, già effettuata, all’Associazione Città del Pane che comprende le principali realtà italiane ove la panificazione è arte tradizionale di qualità.

Stiamo predisponendo il disciplinare previsto per il conferimento del Marchio di Origine Protetta, la cosiddetta D.O.P., al pane di Montecalvo.

Altra iniziativa concreta, già intrapresa nell’ottica del rilancio della fiera e del turismo è l’avvio dell’iter per il recupero e la valorizzazione delle strutture dell’antico ospedale di Santa Caterina, vale a dire il luogo fisico dove, circa mille anni fa, ebbe inizio la fiera.

Il progetto esecutivo, che ha già terminato il suo iter burocratico, prevede una spesa di circa 1.500.000 euro. All’interno della struttura è previsto, tra l’altro, l’allestimento di una sala di degustazione dei nostri tipici prodotti gastronomici.

Riteniamo questo recupero un momento importante di collegamento culturale con il recuperando castello per il quale è già pronto il secondo lotto di finanziamento, attinto presso le varie misure P.O.R., per un importo complessivo di 2.000.000 di euro.

I due complessi storici rappresentano due punti logistici di riferimento che, nella valorizzazione del centro storico, completano il percorso Piazza S. Pompilio-Piazza Carmine, con l’inglobamento del Rione Trappeto. Per un serio e credibile progetto di rilancio turistico occorre recuperare il contesto delle radici storiche e culturali: è quello che vogliamo fare ed è quello che stiamo facendo.

E’ in questa logica che la passata amministrazione, di cui, con il consenso popolare, questa è il prosieguo, si è impegnata con un intervento singolare e vincente, per la ricostruzione del Palazzo Pirrotti ed ha sostenuto, nei limiti delle sue competenze territoriali, la riapertura della Chiesa Madre di S. Maria.

La polemica che accompagnò la ricostruzione della scalinata d’accesso alla Collegiata riguardò l’utilizzo dei materiali impiegati, tutto democraticamente discutibile, ma l’opera fu realizzata ed oggi, è realtà, abbiamo recuperato gli originali lastroni di pietra lavica, da Corso Umberto fino a Piazza Carmine.

È questo, ne stiamo creando le premesse, il contesto in cui vogliamo dare vitalità turistica negli aspetti culturali, religiosi (fatti salvi i diritti dei legali rappresentanti), gastronomici, ambientali. Per tali ragioni è in corso d’allestimento un accordo di programma con le province di AV e BN, con la Comunità Montana dell’Ufita e con altri comuni interessati al progetto, per la costruzione di una strada a scorrimento veloce che collegherà la S.S. 90 bis alla S. Vito-Apice per il raccordo autostradale di Castel del Lago. In questa iniziativa Montecalvo, che è il Comune promotore, partecipa con un quota di 500.000 euro. Sono state appaltate strade extraurbane per un importo di oltre 1.000.000 di euro.

Sono state effettuate, al momento, gare d’appalto per il P.I.P., per il consolidamento delle sponde del fiume Miscano, per un campo da tennis coperto, tipologia di struttura rarissima nella nostra provincia. Continua il risanamento delle casette asismiche.

Ma non è trascorso ancora metà anno dal nostro insediamento…

Mi rammarica il fatto di poter dare l’impressione del presuntuoso che elenca i suoi meriti, ma ritengo sia tra i doveri di un sindaco l’ informare, periodicamente, i cittadini circa i contenuti della vita amministrativa.

Colgo questa occasione per augurare Buon Natale ed un migliore 2005 a tutti i Montecalvesi.
                                                                                                                      
 
IL   SINDACO                     

 GIANCARLO DI RUBBO

 

 DAL FORUM DI ALTERNATIVAPERMONTECALVO

Ci sarebbe da dire e scrivere molto sul manifesto informativo, ma mi limito ad esporre solo qualche considerazione che mi pare doverosa e che mi ha lasciato quanto meno perplesso!
Innanzitutto l'esordio canonico "il sindaco informa...". Da che mondo è mondo il verbo informare implicita la volontà di portare qualcuno a conoscenza di qualcosa. Ora mi chiedo : come si fa a dire "il sindaco informa" se poi mi imbatto in espressioni del tipo "capi spirituali e materiali", senza ben definire chi essi siano.
Non mi pare un modo sereno e coerente di informare. A me vengono in mente le famose Sibille Cumane che dicevano e non dicevano, casomai lasciavano intendere per poi, in caso di contestazione, poter dire di aver voluto riferirsi ad altro. Per carità, io ho capito benissimo a chi ci si riferisce nell'informativa, ma credo allo stesso tempo che quando si esprime una opinione si debba avere il coraggio di esprimerla fino in fondo facendo nomi e cognomi. Per quanto riguarda il ricorso al TAR, credo che a uscirne con le ossa rotta non sia tanto l'opposizione a cui è stato semplicemente detto di non aver riscontrato elementi utili a supporto del ricorso, non escludendo nella realtà la fondatezza degli stessi così come a priori non è escluso che le elezioni si siano svolte senza forzature di sorta. Il Tar ha chiarito che allo stato attuale le elezioni sono da considerarsi valide, ebbene sia! Ne abbiamo preso serenamente atto. Altrettanto serenemente non mi pare sia stata presa la cosa dall'Amministrazione, e francamente da cittadino non ho trovato di che rallegrarmi nell'apprendere la notizia dei festeggiamenti in Comune con relativi fuochi pirotecnici. Come cittadino qualche domanda me la sono pure posta in merito.

Per quanto riguarda la corrispondenza tra il Comune e il Capo Spirituale credo che bisognerebbe andare un pò a ritroso e spiegare il perché e nata, e anche qui temo che la cosa non possa trovare molte benedizioni a favore delle scelte amministrative di sottrarre la Festa Patronale all'istituzione ecclesiastica. Ma d'altra parte la grandissima maggioranza dei cittadini a tale proposito è stata molto chiara a suo tempo.

Infine mi premeva porre l'attenzione sul servizio pubblicato su Internet da questo sito "non pensavamo fosse possibile..." e ripreso nell'informativa del Sindaco, dove quest'ultimo lasciava intendere di lodare questa denuncia di degrado e di riconoscere ( credo si possa tradurre così ) la necessità dell'esigenza di un maggiore controllo per una migliore gestione delle strutture demaniali.
Ma anche qui qualcosa non mi torna : sbaglio o qualche mese prima il campo di calcetto è stato teatro del consueto torneo estivo? Sbaglio o il campo anche quando non impegnato per il torneo viene regolarmente messo a disposizione dei cittadini? Sicuramente non sbaglio, ed allora mi sovviene  una ulteriore domanda : ma è possibile che in coscienza si possa lasciare la possibilità di accedere in locali comunali ridotti in uno stato simile e con tutti i rischi del caso? Ma è possibile che non sia scontato per chi gestisce certe strutture il dovere ( e dico dovere ) di garantirne l'accesso in tutta sicurezza e nelle dovute forme che l'igiene richiede? Sbaglio o è proprio a causa della mancata vigilanza pure auspicata dal Sindaco nel manifesto ad aver lasciato che il degrado ( per usare un eufemismo ) abbia preso il sopravvento in quello come in tanti altri luoghi del territorio? Come si fa a lodare un atto di denuncia verso una data situazione sapendo di avere in un certo senso lasciato ( col mancato e dovuto controllo ) che la stessa situazione si venisse a creare?

Uno dei tanti misteri che spesso mi assillano e che francamente non mi lasciano ben sperare come CITTADINO di Montecalvo in un futuro fatto a misura d'uomo.

A disposizione per qualunque critica o scambio di opinione vi saluto cordialmente,

Antonio Cardillo

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