L’Italia dei Pacs dei Reality e delle Canzonette
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- Pubblicato: Domenica, 19 Marzo 2006 20:44
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
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L’Italia dei Pacs,dei Reality e delle Canzonette di A. Stiscia
E’ questa la nostra bella Italia ?
A leggere la Stampa nazionale e locale e a vedere la Tv,sembrerebbe di si .
Grazie alla par condicio,che ha imbavagliato tutti e non ci permette di riflettere sulle scelte politiche e sulle scelte future,siamo costretti a leggere di problematiche virtuali e ad appassionarci a gare canore,contornate di vicende irreali( reality),dove finti ricchi vivono da finti poveri e dove viene creato un certo disagio(ma pagato benissimo)ai cosiddetti Vips,che solo per tanto denaro si
prestano a vivere per qualche tempo,in condizioni di normalità,per ripagare,forse,i tanti cittadini normali,che godono della “momentanea normalità” del privilegiato,senza sapere che quel momentaneo sacrificio,ha un prezzo esorbitante e che si può anche far finta di essere poveri,basta essere pagati bene.
Anche i ricchi piangono,è vero,ma si piange meglio con qualche centinaio di milioni in tasca!
Da questi programmi,essenza della stupidità,si riscopre la natura umana,fatta di arrivismo,tradimenti, e di cattiverie,di vere lacrime di delusione e di finte lacrime di attenzione,in un insano modo di stare insieme,costretti alla convivenza e maleducati al vivere sociale.
La perfidia fatta esistenza,spinge i partecipanti a nominare il compagno da eliminare, suffragati da una sorta di tribunale del popolo, che giudica il più simpatico,il più affine o il meno peggio,diventando,così, complice di scelte già fatte o suggerite.
Il danno educativo appare straordinario ,vengono distrutti e banalizzati i valori umani che sono alla base del vivere civile,l’uomo è sempre avversario.(Homo Homini Lupus).
Che insegnamento hanno i giovani,nel vedere come l’amico e il confidente di turno,è colui che lo ha nominato-tradito.?
Ha,ancora un senso,chiamare uno spettacolo di tal genere,AMICI ?
Amici di chi ?amici di che cosa?
Che pena !
A che serve l’impegno o la bravura del giovane artista,quando la scelta è votata da un pubblico tifoso,con il rischio di premiare,ancora una volta,il più furbo,il più ruffiano il più fdp.
Ma veniamo alle canzonette.
Apprendiamo dagli organi di stampa e televisivi,dei favolosi cachet propinati agli artisti e ospiti di Sanremo.
Si parla di milioni di euro,di un idolo del sabato sera,che per 17 minuti di massaggio in diretta ha incassato quasi 500.000 euro,l’equivalente della somma che più di 1000 pensionati,ricevono dallo stato dopo anni di lavoro e per un mese di sopravvivenza.
Se poi si pensa ai costi dell’intero carrozzone canoro,si parla di 2 milioni di euro a serata,si comprende la inutilità delle tante campagne di solidarietà,per combattere le malattie e le miserie del mondo.
Con 1 euro viene detto e ridetto,si può vaccinare e salvare la vita di un bambino.
Alla Tv che invia il messaggio rispondo:
“Con i soldi di Sanremo,si sarebbero vaccinati tutti i bambini del Continente Africano”
Non si acquieterà la coscienza degli organizzatori,che con le loro facce ci spingono a donare.
Non è dando i soldi al pupone,alla pupetta e al pupino, che si può pensare di aver aiutato i bambini del mondo!
Ognuno ha la sua coscienza,ma il danno è straordinario.
Qualcuno afferma che il testimonial ci mette la faccia e che a noi comuni mortali è dovuto metterci il denaro,colpevoli come siamo di vivere nel benessere e di essere gratuiti fruitori di tanta genialità.
Non è forse vero che sono i più poveri ad essere i più generosi ?
Quanto vale economicamente,l’impegno di tanti missionari religiosi e laici,in aiuto di chi soffre ?
Potremo mai ripagare questi uomini e queste donne che rischiano la vita,per amore degli altri e che scelgono di vivere una vita di stenti,senza alcun conforto economico,mediatico e popolare.?
Ma veniamo al PACS (Partito Avellinese Centro Sinistra),di cui le recenti vicissitudini,fatte di litigi e di dispetti,connota una realtà,quella Irpina,unica in Italia.
In Irpinia I comunisti sono ancora comunisti e i democristiani sono ancora democristiani,anche se sono cambiate le regole e le simbologie,votate ad una speciosa ricerca botanica ,con l’impiego di alberi ,di fiori,senza frutta ahime!
L’Unione di fatto, del Centro Sinistra Irpino,è una pura velleità,al massimo può essere considerato un Cartello elettorale, il famoso “cartello di Avellin”,vera macchina organizzativa elettorale,che non conosce crisi e che conta su canali di distribuzione politica oleati da tempo,con una struttura piramidale ben congegnata e con una organizzazione territoriale unica e capillare.
Anche qui gli amici sono addestrati e nominati per le finalità del reality,al sol fine di aumentare l’audience e di concerto la somma da versare da parte dei cittadini-sponsordipendenti.
In questo reality irpino,gli oppositori sono solo i protagonisti delle edizioni precedenti,che diventati famosi,come starlette di avanspettacolo,sono chiamati a commentare criticamente la nuova edizione di un Grande Fratello,che di fatto gestisce il tutto e il contrario del tutto,per il sol fine di autoproclamarsi giudice parziale si, ma superpartiticus.
Nei prossimi giorni ci faranno dimenticare i cumuli di immondizia,la criminalità,l’inefficienza dei servizi,le inutili code agli sportelli,i soprusi di qualche sindaco fascistello,l’incapacità dei funzionari scelti per gradimento politico e non per competenza,in una sorta di Istituzionalizzazione del reality che dalle nostre parti è la pura e sacrosanta realtà.
Ai cittadini liberi e pensanti con la propria testa,non resta che la lettura di un buon libro e la Messa la Domenica,convinti più che mai che l’aver creduto in diverse contrapposte idealità,li abbia,fatalmente, allontanati dai valori fondanti,da quei principi etici cioè, che al di là del credo religioso, furono predicati dall’umile figlio di un falegname, assassinato per le sue idee,che essendo universalmente giuste avevano dato alle masse una soggettualità ,un idem sentire,fondato sul valore della povertà e nella ricchezza dell’uomo,in quanto tale e libero tra i liberi,assoggettato alla sola volontà di un Dio Caritatevole(Deus caritas est) e in un sano contesto di reciprocità con l’altro uomo.(Homo Homini Deus).
Montecalvo Marzo 2006
Dott.Antonio Stiscia