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Lu cantu di la morte

 "Lu cantu di la morte"

   di Angelo Siciliano

NOTA:

Questo canto , se ve ne fosse bisogno, dimostra che la morte, tra l'altro sempre presente nella cultura contadina, non scende a patti con alcuno, nemmeno con i ricchi e potenti.

Canto di Mariantonia Del Vecchio,  classe 1922, contadina ; registrazione del 1988,  trascrizione, traduzione e annotazione di Angelo Siciliano.

 

"Luogo della Memoria"

di Angelo Siciliano

Da alcuni anni, e per la precisione dal 1987, mi sto occupando di ciò che era la civiltà contadina a Montecalvo Irpino. Dico era, perchè di essa è rimasto poco: ormai qualche frammento che affiora come cunto,detto,filastrocca o canto sulle labbra di qualche anziano che ne è depositario. Tutto è cambiato in paese,ma quella che è irriconoscibile, rispetto ad alcuni anni fa, è la campagna che brulicava di vita, mentre oggi in molte zone essa ha un aspetto selvaggio.E' cambiato il mondo ed era inevitabile che la cultura orale , fino agli anni settanta,ancora viva e vitale, si avviasse verso un inesorabile declino. Ciò che fino a trenta anni fa era sub-cultura , perchè espressione di una società minoritaria, ha cominciato ad affascinarmi. Gli storiografi che in epoche diverse si sono occupati di Montecalvo, ci hanno descritto le origini del nostro paese e le vicende che vi sono svolte, intrecciate nel tempo con quelle dei nobili che dominavano anche in altre regioni. Io, invece, approfittando delle mie origini contadine, ho scelto la cultura orale. Mi sono calato nella nostra realtà iniziando un lungo viaggio, articolato e affascinante: da un lato una ricerca meticolosa sul territorio per raccogliere fedelmente il materiale folclorico dalla viva voce degli informatori; dall'altro, il recupero e la riscrittura della parte sommersa di essa, non testimoniata, ma vissuta peronalmente o percepita nell'ambiente. Il tutto scritto nel dialetto Montecalvese parlato fino alla fine degli anni Sessanta, che era la lingua dei compaesani dell'Ottocento e si era venuta arricchendo di ben 34 parole inglesi importate dai nostri emigranti di ritorno dagli USA. Montecalvo conserva poco delle sue antiche architetture, a causa dei numerosi terremoti distruttivi che l'hanno interessato nei secoli, ma per ricchezza e cultura può essere inteso come un luogo della memoria, sicuramente degno di grande attenzione.

Angelo Siciliano

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LU CANTU DI LA MORTE

Ij'èv'a spassu cu la mìja tulènda..
Tre giùvini mi purtàji pi ccumpagnia.
Truvàji n'ombra 'mièzz'a la vija:
<< Ti scungiuru pi la parte di Dìju,
dimmi, chi sìte vuij?>>
<<Sòngo la Morte e m'ha ccrijàtu Diju,
nun pòrtu riguardu pròbbij'a nnìscìùnu!>>
<<E iju ttre milliùni ti dunarrìja,
abbàstica cà da li mmani tòji scappàrija!>>
<< Ma si la Morte s'accurdàss cu lì ddinàri
cchijù rricca di mè chi sarrìja!>>

<<Iju cu ttre mmiliùni mi frabbicarrija
nu palazz'accant'a lu maru.
Tre guardiani mi ci mittarrija
E vidi, Morte, si puoi minìni!>>

Dòppu tre ghiurni
Lu giovìni si mittìv'a lliettù,
sùbbitu tre mmièdici
si mmmannàv'a cchijamàni.

Unu dicètte:<< Che puzzòre,
pigliàtulu da dintu e ccacciàtulu dafòre!>>
N'atu dicètte:<<Dumàni ima fa la festa!>>
N'atu àncora dicètte:<<S'addà suttiràni!>>

<< Mannàtim'a cchijamà li pariènti miji!>>
<<Addij'addij'e ccòme ejà puzzilente!>>
<<Addìj'addìj'oru e argintarija
amm'arrivintà nu puòjinu di purcarìja!
Addìj'addiju,ricchezz,
im'arriventà nu puòjinu di munnèzz!>>

 

Il CANTO DELLA MORTE

Passeggiavo con la mia allegra brigata
Tre giovani mi portavo per compagnia
C'imbattemmo in un'ombra per strada:
<<Vi scongiuro in nome di Dio,
ditemi chi siete voi?>>
<<Sono la morte e mi ha creato Dio,
 non ho riguardo per nessuno!>>
<<Ed io di tre milioni ti farei dono,
purchè tu mi risparmi!>>
<<Ma se la morte di accordasse con i denari
chi sarebbe più ricca di me?>>

<<Io con tre milioni mi costruirei
un palazzo in riva al mare.
Tre guardiani vi collocherei
e ti sfido, o Morte, ad entrarci!>>

Trascorsi tre giorni
il giovane si mise a letto,
subito tre medici
fece convocare.

Il primo esclamò:<<Che fetore,
sollevatelo e portatelo fuori di casa!>>
Il secondo assicurò:<<Domani farem la festa!>>
Il terzo comfermò:<<Ormai è da sotterrare!>>

<<Mandate a chiamare i miei parenti!>>
<<Oh Dio Dio, com'è puzzolente!>>
<<Addio addio oro e argenteria,
diventeremo un pugno di porcheria!
Addio addio ricchezze,
diventeremo un pugno d'immondizia!>>

 

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