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Antonio Stiscia: Inno Marziale

Il manoscritto ritrovato nell’archivio della famiglia Stiscia, naturalmente anonimo per il contenuto rivoluzionario,è certamente dei primi dell’800 e di squisita mano liberale,forse legato ai moti di Ariano del 1832 (monaco Peluso),del 1837 o ai moti del 1848. 

Un magnifico Inno all’Unità d’Italia.                                            

Antonio Stiscia

 INNO MARZIALE

All’armi, all’armi,Napoli bella
Infranto è il ferro di che eri cinta
Oggi che tutti l’Italia appella

Non sia né petti la fiamma estinta
Una parola ci guiderà
Viva l’Italia,la libertà

Dalle montagne di Valtellina
Fino alla spiaggia del Calabrese
Dal Lilibeo a Teudarmina

Siam tutti figli di un sol paese
Una la fede un il valor
Una la speme dé nostri cor

Scuarcia di servi la bietta vesta
Dell’oppressore smetti il monile
Delle tue glorie cingi la testa

Sfronda del giglio lo stemma vile
All’ombra santa dé tuoi colori
Poni la croce segno d’amor 

Dispiega al vento le tue bandiere
squillin le trombe funereo suono
Ed avvelite vedrai le schiere 

Fuggir dinanzi del Teutono
Dove la belva covil si fa
Colà la tomba si schiuderà

Tergi le lacrime pel lungo pianto
Bella Regina della laguna
E’ presso il giorno bramato tanto

Sarai felice di tua fortuna
Dall’Etna all’Alpi con pio desir
Verran fratelli pronti a morir

Un solo gemito il cor mi opprime
Che i dì ricorda della sventura
Viene dall’Alpi dall’alte cime

Scende dall’atria nella pianura
Itali figli prodi guerrier
Soffre la misera giogo stranier.

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